Indagine su Caso Ferragni: Procura Milano al comando - avvisatore.it
La Procura generale della Cassazione ha stabilito che la Procura di Milano sarà competente ad indagare sul caso Ferragni-Balocco riguardante la vicenda dei pandori griffati. Questa decisione è stata presa dopo che era stato sollevato un conflitto di competenza territoriale tra gli inquirenti milanesi e quelli di Cuneo.
Secondo quanto riportato dall’ANSA, la Procura di Cuneo aveva aperto un’indagine sulla famosa influencer Chiara Ferragni e l’azienda dolciaria Balocco per presunte violazioni delle norme sulla contraffazione. L’accusa era che i pandori prodotti dall’azienda e promossi da Ferragni fossero contraffatti, in quanto presentavano un’etichetta che richiamava un noto marchio di moda.
Tuttavia, la Procura di Milano ha sollevato un conflitto di competenza territoriale, sostenendo che l’indagine dovesse essere condotta nella loro giurisdizione, in quanto sia Ferragni che Balocco hanno sede a Milano. La questione è stata quindi portata davanti alla Procura generale della Cassazione, che ha deciso che la competenza spetta effettivamente alla Procura di Milano.
La decisione della Procura generale della Cassazione è stata accolta con interesse e attenzione, in quanto il caso coinvolge due figure di spicco nel mondo dell’intrattenimento e della moda. Chiara Ferragni, con i suoi milioni di follower sui social media, è considerata una delle influencer più famose al mondo, mentre Balocco è un’azienda dolciaria di lunga tradizione e notorietà.
La vicenda dei pandori griffati ha suscitato un grande interesse mediatico, con molti che si sono chiesti se l’etichetta apposta sui pandori potesse essere considerata una violazione delle norme sulla contraffazione. Secondo quanto riportato dall’ANSA, l’azienda Balocco ha sempre sostenuto di non aver commesso alcuna violazione e di aver agito in buona fede.
In conclusione, la Procura di Milano sarà competente ad indagare sul caso Ferragni-Balocco riguardante la vicenda dei pandori griffati. La decisione della Procura generale della Cassazione ha stabilito che la competenza spetta alla Procura di Milano, dopo che era stato sollevato un conflitto di competenza territoriale tra gli inquirenti milanesi e quelli di Cuneo. Il caso ha suscitato un grande interesse mediatico, in quanto coinvolge due figure di spicco nel mondo dell’intrattenimento e della moda.
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