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Indagine su Chiara Ferragni: uova di Pasqua e bambola Trudi sotto accusa

Chiara Ferragni indagata per truffa aggravata: nuove accuse

La situazione si complica per Chiara Ferragni, che ora risulta iscritta nel registro degli indagati di Milano con l’accusa di truffa aggravata. Non solo per il caso del pandoro Pink Christmas della Balocco, ma anche per le uova di Pasqua Dolci Preziosi e la bambola Trudi. L’ufficialità di queste accuse è arrivata oggi, dopo che la procura di Milano ha inviato un atto al pg della Cassazione in risposta alla procura di Cuneo, che rivendica la competenza territoriale. La Cassazione dovrà decidere se accorpare le indagini a Milano o suddividerle tra Cuneo e la città lombarda. Chiara Ferragni ha chiarito di non avere alcuna responsabilità in queste vicende.

Nuovi dettagli sulle sponsorizzazioni delle uova di Pasqua e della bambola Trudi

Secondo le prime ricostruzioni, lo schema delle sponsorizzazioni delle uova di Pasqua sarebbe simile a quello del pandoro Pink Christmas. Cerealitalia, proprietaria del marchio Dolci Preziosi, ha rivelato che Chiara Ferragni avrebbe ricevuto un cachet di 500 mila euro nel 2021 e 700 mila euro nel 2022 in cambio di una donazione di 36 mila euro all’associazione “I bambini delle Fate”.

Per quanto riguarda la bambola Trudi, Chiara Ferragni aveva promosso l’acquisto della bambola con le sue fattezze, dichiarando che i profitti sarebbero stati devoluti all’associazione “Stomp out bullying” per combattere il cyberbullismo. La bambola era andata sold out in soli cinque ore. Successivamente, la società Tbs Crew, di cui Chiara Ferragni è amministratore delegato dal 2017, ha specificato che i ricavati delle vendite erano stati donati all’associazione nel luglio 2019, ma solo per le vendite fatte sul canale e-commerce diretto e non su altri canali gestiti da terzi.

Accuse di operazioni commerciali mascherate da beneficenza

Le accuse nei confronti di Chiara Ferragni riguardano operazioni commerciali mascherate da campagne di beneficenza. Le indagini si concentrano sulla continuità tra le tre presunte truffe e sulla competenza territoriale. La procura di Cuneo sostiene che la presunta truffa sia avvenuta nella sede dell’azienda Balocco a Fossano, mentre i pm di Milano sottolineano la continuità tra i casi. La decisione finale spetta alla Cassazione. Chiara Ferragni ha sempre sostenuto di non avere alcuna responsabilità in queste vicende.

Redazione

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