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Indagini agghiaccianti su Ferragni: le rivelazioni degli inquirenti

Chiara Ferragni indagata per un “disegno criminoso”

La procura di Milano ha accusato Chiara Ferragni di aver agito secondo un “disegno criminoso” a partire dal 2019. Le indagini in corso stanno portando a sviluppi inquietanti, con l’obiettivo di smascherare la star di Instagram, il cui status è sempre più precario. Il Corriere della Sera ha riassunto recentemente i progressi delle indagini condotte dagli inquirenti. Secondo quanto emerso, la moglie di Fedez avrebbe abituato il pubblico a collegare le sue operazioni di beneficenza all’aumento del consenso e, di conseguenza, all’aumento dei suoi guadagni.

I dettagli delle indagini

Il decreto che ha stabilito che la competenza sulla vicenda del pandoro Balocco griffato Ferragni per il Natale 2022 spetta alla procura di Milano, e non a quella di Cuneo, contiene 13 pagine. Il sostituto procuratore generale Mariella De Masellis, citando le valutazioni del collega Fusco, afferma che convincere i consumatori che l’acquisto di un prodotto con il marchio dell’influencer equivale a fare beneficenza è un “modus operandi” comune anche in altre campagne pubblicitarie.

Oltre al caso del pandoro, gli inquirenti stanno indagando su altre vicende sospette. Ad esempio, l’operazione della bambola “Chiara Ferragni by Trudi” in edizione limitata. Sul sito The Blonde Salad, l’influencer spiegava che tutti i proventi sarebbero stati devoluti all’associazione statunitense “Stomp out bullying” per contrastare il bullismo. Tuttavia, non c’è traccia di questa donazione nel rapporto annuale del 2019 pubblicato sul sito. Inoltre, il CEO e fondatore di “Stomp out bullying”, Ros Ellis, ha escluso che sia stata effettuata una donazione da parte di Ferragni.

Accuse di condotta ripetuta nel tempo

È innegabile che la moglie di Fedez abbia guadagnato cachet stellari. Per esempio, nel 2021 ha ricevuto 200.000 euro per le uova di Dolci Preziosi, mentre nel 2022 ne ha incassati addirittura 500.000 euro. Dall’altra parte, Dolci Preziosi ha donato 36.000 euro ai progetti per l’autismo de “I bambini delle fate”. Questa donazione non era legata alle vendite delle uova, il che rende opaco il concetto di beneficenza promosso mediaticamente dalla star di Instagram.

Secondo gli inquirenti, la condotta di Ferragni è stata ripetuta nel tempo. L’accusa sostiene che l’influencer abbia associato operazioni commerciali ai propri intenti benefici sui social media, utilizzando testi, immagini e dichiarazioni “apparentemente fuorvianti e comunque idonee a condizionare il consumatore”, che subisce quindi un danno.

Il sostituto procuratore generale De Masellis, nel corso delle indagini sul caso Balocco, sostiene che il consumatore medio ha accettato di pagare 9,37 euro per il pandoro griffato Ferragni anziché 3,68 euro per il dolce classico a causa della “credibilità di un’influencer con 30 milioni di follower” che garantiva la serietà dell’intento benefico. De Masellis sostiene inoltre che la moglie di Fedez si sia prestata, insieme ad altri indagati, a sottoscrivere la “menzogna” che caratterizza la truffa al momento dell’acquisto.

Gli inquirenti affermano che Ferragni ha tratto un profitto patrimoniale dal “rafforzamento mediatico” della sua immagine, veicolando un’immagine di sé strettamente associata all’impegno personale nella beneficenza. Resta da vedere se la star di Instagram sarà rinviata a giudizio e dovrà affrontare un processo.

Redazione

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