Infermiere aggredito al Pronto Soccorso sviene a causa di insulti e minacce - avvisatore.it
Questa mattina si è verificata un’aggressione al Pronto Soccorso dell’ospedale pediatrico ‘Giovanni XXIII’ di Bari. L’azienda ospedaliero-universitaria Policlinico ha reso noto l’episodio, che ha coinvolto un infermiere durante la fase di triage. Un familiare di una bambina ha aggredito verbalmente l’operatore, rivolgendo ripetuti insulti e minacce. La situazione è degenerata al punto che l’infermiere si è accasciato a terra, colpito dallo shock. Fortunatamente, i carabinieri sono intervenuti prontamente per gestire la situazione. Nonostante l’episodio, l’infermiere non ha riportato traumi fisici ed è stato in grado di tornare a casa.
Il direttore generale dell’azienda Policlinico Giovanni Migliore ha condannato fermamente l’aggressione, sottolineando che nessun atto di violenza può essere giustificato. In particolare, ha evidenziato come sia inaccettabile che i professionisti sanitari, che si dedicano all’assistenza dei bambini e delle persone più vulnerabili, siano soggetti a minacce o, peggio ancora, a violenze. Pertanto, l’azienda sanitaria ha annunciato che denuncerà direttamente l’aggressore. Questa decisione dimostra la ferma volontà di tutelare i propri dipendenti e di non tollerare alcun tipo di comportamento violento all’interno delle strutture sanitarie.
L’episodio di aggressione al Pronto Soccorso dell’ospedale pediatrico di Bari solleva una volta di più la questione della sicurezza degli operatori sanitari. Essi svolgono un ruolo fondamentale nella cura e nell’assistenza dei pazienti, ma spesso sono esposti a situazioni di tensione e stress. È quindi essenziale che siano garantite adeguate misure di sicurezza per proteggerli da episodi di violenza. Come sottolineato dal direttore generale dell’azienda Policlinico, è fondamentale che le istituzioni e le autorità competenti si impegnino a promuovere un ambiente di lavoro sicuro per gli operatori sanitari, in modo da consentire loro di svolgere il proprio lavoro in condizioni ottimali. Solo così sarà possibile garantire un’assistenza sanitaria di qualità e tutelare la salute e il benessere di tutti coloro che si rivolgono alle strutture sanitarie.
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