Interesse arabo per Milan e Roma: nessuna trattativa ma attenzione crescente - avvisatore.it
La presenza dei club italiani a Riyadh per la Supercoppa e per l’amichevole che il 24 gennaio la Roma disputerà contro l’Al-Shabab hanno riacceso le voci sull’interesse del mondo arabo per la Serie A. In particolare, a finire al centro di rumors su presunte trattative di mercato, con un’eco che rimbalza dal Golfo alla Penisola, sono stati in queste ultime ore il Milan (tra le squadre più amate dagli appassionati di calcio sauditi) e il club giallorosso.
La Roma a più di 40 anni dall’ultima volta volerà a Riyadh per affrontare l’Al-Shabab, club della Roshn Professional League fondato 75 anni fa, all’Al-Awwal Park. L’amichevole è stata organizzata nell’ambito della Riyadh Season, la manifestazione con eventi sportivi, musicali e culturali che promuove l’immagine della capitale saudita e attrae oltre 15 milioni di visitatori. Da qualche mese, infatti, campeggia come main sponsor sulle maglie della Roma (l’accordo biennale dovrebbe valere 25 milioni).
“L’appeal della maglia giallorossa e di una città come Roma non è stato scalfito dalle recenti difficoltà e l’esonero di un allenatore iconico come Josè Mourinho. Anzi. Da qui l’interesse da parte del mondo arabo anche per un eventuale ingresso nell’azionariato del club”, afferma il Sole 24 Ore.
Le voci su possibili trattative e investimenti arabi nel club trovano conferma negli ambienti finanziari sauditi in stretto contatto con quelli americani sempre più presenti nel Golfo con banche consulenti. Tuttavia, non è stata superata la fase di manifestazione di interesse e non è prevista una riflessione sulla cessione della società da parte della famiglia Friedkin, che ha investito circa 850 milioni di euro nell’avventura a Roma negli ultimi tre anni.
Anche sul fronte rossonero, le indiscrezioni su possibili cessioni non trovano conferme. Il lavoro sul nuovo stadio e la blindatura del terzo posto per tornare subito in Champions restano le priorità del management e della proprietà. L’attenzione all’equilibrio dei conti, anche in ossequio al patto con la UEFA, con il ritorno all’utile realizzato nel 2023, non calerà.
Jerry Cardinale, però, sta lavorando per trovare soluzioni convenienti e rimborsare il debito contratto con Elliott al momento dell’acquisto del club (585 milioni, con interessi intorno al 7%, e una somma finale da restituire di circa 670 milioni). Non c’è un’urgenza particolare, visto che la scadenza è fissata nel 2025 e che Red Bird, attraverso vari fondi, gestisce oggi asset per circa 8 miliardi di euro.
Nelle scorse settimane, Cardinale è stato nel Golfo dove ha incontrato diversi investitori arabi, sempre più interessati a partecipare ad affari che si muovano nell’universo industriale a cavallo tra sport ed entertainment. In questa prospettiva, si sono aperte discussioni anche su possibili investimenti sul Milan. L’idea di Cardinale sarebbe quella di vendere, nel caso, piccole quote, come stanno facendo le franchigie americane che negli ultimi anni, dopo la pandemia, hanno aperto alla possibilità che i fondi di private equity rilevino tra il 5 e il 10 per cento. Il ricavato della cessione potrebbe chiaramente ridurre il peso finanziario del prestito con Elliott. Per ora si tratta, dunque, di ipotesi di lavoro da registrare.
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