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Israele davanti a Corte dell’Aja: Accuse di genocidio a Gaza

L’Aja: Inizia il procedimento per le accuse di genocidio a Gaza contro Israele

Oggi e domani, la Corte internazionale di giustizia terrà udienze pubbliche sulla richiesta del Sudafrica di avviare un procedimento contro Israele per le accuse di genocidio a Gaza. La richiesta del Sudafrica chiede alla Corte di indicare misure provvisorie per proteggere i diritti del popolo palestinese e garantire il rispetto degli obblighi di Israele ai sensi della Convenzione sul genocidio delle Nazioni Unite.

Israele davanti alla Corte internazionale di giustizia

Israele si troverà di fronte alla Corte internazionale di giustizia in un caso senza precedenti che potrebbe avere un impatto significativo sul corso della guerra a Gaza. Questo è il primo processo in cui Israele viene accusato di genocidio ai sensi della Convenzione sul genocidio delle Nazioni Unite, redatta dopo la Seconda guerra mondiale in seguito alle atrocità commesse durante l’Olocausto.

Israele respinge fermamente le accuse mosse dal governo sudafricano, definendole “false”. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha dichiarato che il suo Paese presenterà un caso di “autodifesa” per dimostrare che sta facendo tutto il possibile per evitare vittime civili a Gaza.

Il giudice Aharon Barak rappresenterà Israele

L’ex giudice della Corte suprema Aharon Barak sarà il giudice scelto da Israele nel collegio di 15 magistrati della Corte internazionale dell’Aja che si occuperà delle accuse. Barak, sopravvissuto all’Olocausto, è un magistrato internazionalmente stimato e non è considerato vicino al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. A difendere Israele davanti alla Corte dell’Aja sarà il professor Malcolm Shaw, esperto di diritto internazionale.

Le reazioni internazionali

Il relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto all’alloggio, Balakrishnan Rajagopal, ha affermato che la distruzione delle case a Gaza è una prova di genocidio. Ha sottolineato che circa il 56% delle case a Gaza sono state distrutte o danneggiate, con la zona settentrionale di Gaza che è stata la più colpita.

Gli Stati Uniti, invece, non vedono alcun atto che costituisca un genocidio a Gaza. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Matthew Miller, ha dichiarato che queste accuse non dovrebbero essere fatte alla leggera e che il dipartimento di Stato non sta vedendo alcun atto che costituisca un genocidio.

Hamas ha chiesto alla Corte internazionale di giustizia di non cedere alle pressioni dell’amministrazione americana, che considera un partner nella guerra contro il popolo palestinese a Gaza.

L’inizio del procedimento presso la Corte internazionale di giustizia segna un momento cruciale nella lotta per la giustizia a Gaza. Sarà interessante vedere come si svilupperanno le udienze e quale sarà il verdetto finale della Corte.

Redazione

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