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Julian Assange diventa cittadino onorario di Roma: approvato dall’assemblea capitolina

Julian Assange diventa cittadino onorario di Roma

L’assemblea capitolina ha approvato all’unanimità la delibera 198 del 2023, conferendo a Julian Assange il titolo di cittadino onorario di Roma. La decisione è stata presa con 27 voti favorevoli e solo 2 contrari. Il giornalista, fondatore di Wikileaks, è attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra, nel Regno Unito, per aver pubblicato file riservati del governo americano.

La storia di Julian Assange

Arrestato nel 2019, Assange è stato trattenuto per diversi anni nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, prima di essere catturato dalle autorità britanniche. Attualmente, sta lottando legalmente per evitare l’estradizione negli Stati Uniti, dove affronterebbe un processo per aver pubblicato centinaia di migliaia di documenti riservati sulle guerre in Afghanistan e Iraq, compresi video che mostrano violenze commesse dai militari americani e documenti diplomatici.

Secondo il responsabile Onu contro la tortura, Nils Melzer, che ha visitato Assange nel carcere di Belmarsh, il giornalista è detenuto in “condizioni di sorveglianza e isolamento estreme e ingiustificate”. La sua situazione ha suscitato preoccupazione a livello internazionale per i suoi diritti umani e per il trattamento che sta subendo.

L’appello di Julian Assange

Il 20 e 21 febbraio, l’Alta Corte di Giustizia Britannica si riunirà per esaminare l’istanza d’appello presentata dai legali di Assange, che cercano di evitare la sua estradizione negli Stati Uniti. Se l’appello dovesse essere respinto, Assange potrebbe essere estradato immediatamente e affrontare una condanna a 175 anni di carcere. Questo soltanto per aver svolto il suo lavoro di giornalista e aver reso pubblici documenti di interesse pubblico.

La decisione dell’assemblea capitolina di conferire a Julian Assange il titolo di cittadino onorario di Roma è un segnale di solidarietà nei confronti del giornalista e delle sue battaglie per la libertà di informazione. Molti sostenitori di Assange sperano che questa decisione possa contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere una maggiore protezione per i giornalisti che si trovano in situazioni simili in tutto il mondo.

Redazione

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