La Corte d'Appello di Catanzaro respinge la richiesta di sorveglianza speciale e confisca del patrimonio per i fratelli Perri, imprenditori calabresi - Occhioche.it
Il collegio giudicante e i difensori dei fratelli Perri
La decisione di respingere la richiesta di sorveglianza speciale e confisca del patrimonio è stata presa da un collegio giudicante composto da Antonio Battaglia, presidente, Abigail Mellace e Paola Ciriaco, giudici a latere. La difesa di Francesco Perri è stata affidata a un pool di avvocati composto da Salvatore Staiano, Marta Staiano, Aldo Ferraro, Vincenzo Cicino e Livio Muscatiello, mentre Pasqualino Perri e Marcello Perri sono stati difesi, rispettivamente, dagli avvocati Francesco Gambardella e Michele Cerminara.
La richiesta di sorveglianza speciale e confisca del patrimonio dei fratelli Perri era stata presentata dalla Direzione Distrettuale Antimafia , che sospettava una connessione tra l’attività imprenditoriale dei fratelli e la criminalità organizzata. Tuttavia, dopo un’attenta analisi delle prove a disposizione, la Corte d’Appello di Catanzaro ha ritenuto che non vi fossero elementi sufficienti per giustificare l’applicazione di tali misure.
Il processo a carico di Francesco Perri
Lo scorso ottobre, Francesco Perri è stato assolto dall’accusa di essere stato partecipe alla cosca Iannazzo della ‘ndrangheta, un’organizzazione criminale calabrese. Il processo si è svolto presso il Tribunale di Lamezia Terme, che ha emesso una sentenza di assoluzione per non avere commesso il fatto, confermando così l’innocenza di Francesco Perri in relazione a tale accusa.
La sentenza di assoluzione di Francesco Perri ha sicuramente giocato un ruolo importante nella decisione della Corte d’Appello di Catanzaro di respingere la richiesta di sorveglianza speciale e confisca del patrimonio dei fratelli Perri. Infatti, l’assoluzione dimostra che non vi sono prove a sostegno della tesi secondo cui l’attività imprenditoriale dei fratelli sia legata alla criminalità organizzata, e che quindi non vi siano motivi per giustificare l’applicazione di tali misure.
La decisione della Corte d’Appello di Catanzaro di respingere la richiesta di sorveglianza speciale e confisca del patrimonio dei fratelli Perri, imprenditori calabresi, rappresenta un importante passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata. La Corte ha dimostrato di agire con imparzialità e rigore, basando le proprie decisioni su prove concrete e solide, e non su mere sospetti o accuse infondate. Inoltre, l’assoluzione di Francesco Perri dall’accusa di partecipazione a cosca di ‘ndrangheta conferma ulteriormente l’innocenza dei fratelli Perri e la liceità della loro attività imprenditoriale.
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