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La fine di ‘Sa ‘ratzia’: la tradizionale rottura dei piatti nei matrimoni sardi vietata a Olbia per motivi di sicurezza e decoro urbano

La tradizione di ‘Sa ‘ratzia’ nei matrimoni sardi

La tradizione di ‘Sa ‘ratzia’ è molto radicata nella cultura sarda e si svolge non appena i novelli sposi escono dalla chiesa o dal municipio. Il piatto, che è meglio se vecchio e appartenente alla famiglia da tempo, viene lanciato a pochi passi dai piedi della sposa e rotto in segno di affetto e buon augurio. Se il piatto non si rompe al suo lancio, i più scaramantici ci leggono un presagio di sciagure o un futuro incerto per gli sposi e la loro vita nuziale.

Il divieto di ‘Sa ‘ratzia’ a Olbia

Le motivazioni del divieto

Il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, ha deciso di vietare la tradizione di ‘Sa ‘ratzia’ in tutto il territorio comunale in occasione di funzioni matrimoniali per motivi di decoro urbano, sicurezza e incolumità delle persone. ‘ordinanza sindacale è stata firmata il 24 febbraio 2023 e arriva a causa del poco tatto dei festeggianti nel non ripulire i sagrati delle chiese o lo spazio in via Dante davanti al palazzo del Municipio. Il sindaco ha spiegato che la pratica della rottura dei piatti è causa di pericolo perché ci si può facilmente ferire e tagliare con i cocci, poiché questi vengono abbandonati nella pubblica via dai partecipanti. Il sistematico abbandono dei frammenti a seguito delle celebrazioni ha portato l’amministrazione comunale a prevedere la prescrizione perché, oltre a costituire fonte di pericolo per i malcapitati passanti, reca grave pregiudizio al decoro urbano e all’immagine della città.

La sanzione prevista per chi non rispetta il divieto

Chiunque non rispetterà il divieto di ‘Sa ‘ratzia’ a Olbia sarà soggetto a una sanzione amministrativa che va da 25 a 500 euro. ‘obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di preservare la sicurezza e il decoro urbano della città, garantendo al tempo stesso il rispetto delle tradizioni.

Francesca Monti

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