La morte di Navalny: accuse della moglie a Putin e replica del Cremlino - avvisatore.it
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha respinto categoricamente le accuse secondo cui il presidente russo Vladimir Putin potrebbe essere coinvolto nella morte di Alexei Navalny. Peskov ha definito tali affermazioni come “assolutamente infondate e volgari”. In risposta alle dichiarazioni di Yulia Navalnaya, vedova di Navalny, Peskov ha affermato:
“Non commentiamo. Naturalmente, si tratta di accuse assolutamente infondate e volgari contro il capo dello Stato russo. Ma dato che Yulia è rimasta vedova solo pochi giorni fa, non commenterò*”.
Il portavoce del Cremlino ha anche respinto le osservazioni di Navalnaya riguardo al presunto nascondimento del corpo di suo marito per eliminare tracce di veleno, affermando:
“Francamente, non ho familiarità con queste dichiarazioni. Ma se qualcosa del genere è stato detto, allora queste non sono altro che accuse infondate. Non sono supportate da nulla. Non confermate*”.
In un video diffuso, Yulia Navalnaya ha accusato le autorità russe di nascondere il corpo di Alexei Navalny, avvelenato con il Novichok e deceduto in una colonia penale russa. Navalnaya ha puntato il dito contro Vladimir Putin, affermando: “Ha ucciso mio marito“. Durante il video, rilasciato mentre si trovava a Bruxelles per incontrare i ministri degli Esteri dell’Unione Europea, ha anche fornito nomi e motivazioni sul presunto coinvolgimento di Putin nella morte di Navalny.
Yulia Navalnaya ha dichiarato: “Noi sappiamo esattamente perché Putin ha ucciso Alexei tre giorni fa. E ve lo diremo presto. Scopriremo in modo definitivo chi è esattamente responsabile e come esattamente questo crimine è stato commesso. Faremo dei nomi e presenteremo le loro facce“.
La madre di Navalny, Lyudmila Navalnaya, ha continuato ad essere ostacolata nell’accesso all’obitorio per vedere il corpo del figlio. Un avvocato è stato addirittura allontanato e il personale non ha fornito informazioni sulla presenza del corpo di Alexei Navalny. La situazione rimane tesa, con le autorità russe che impediscono alla famiglia di fare il proprio dovere di lutto e di ricerca della verità sulla morte dell’oppositore.
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