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“L’Aja chiede a Israele di evitare il genocidio: nessun cessate il fuoco in vista”

La Corte Internazionale di Giustizia chiede a Israele di fermare il genocidio a Gaza

La Corte Internazionale di Giustizia (CIG), la più alta istanza giuridica delle Nazioni Unite, ha emesso una decisione relativa alla denuncia presentata dal Sudafrica contro Israele riguardo all’offensiva iniziata ad ottobre. La Corte ha chiesto a Israele di fare tutto il possibile per prevenire atti di genocidio nella Striscia di Gaza e di adottare misure per prevenire e punire l’incitamento al genocidio. Inoltre, ha espresso preoccupazione per gli ostaggi in mano ad Hamas e ha chiesto il loro rilascio immediato.

Israele è stato invitato a presentare prove dell’impegno volto a prevenire il genocidio entro un mese. La Corte ha anche ordinato l’adozione di misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura di servizi di base e assistenza umanitaria alla popolazione palestinese.

La risposta di Israele e l’impegno a difendere il Paese

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto duramente alla decisione della Corte. Ha affermato che l’impegno di Israele nei confronti del diritto internazionale è incrollabile e che il Paese continuerà a difendere se stesso e il suo popolo. Ha definito l’accusa di genocidio mossa contro Israele come falsa e oltraggiosa e ha respinto l’accusa di discriminazione contro lo Stato ebraico.

Netanyahu ha sottolineato che la guerra di Israele è contro i terroristi e non contro i civili palestinesi. Ha promesso che Israele continuerà a facilitare l’assistenza umanitaria e a fare del suo meglio per proteggere i civili, nonostante Hamas usi i civili come scudi umani.

Hamas chiede il sostegno della comunità internazionale

Hamas ha invitato la comunità internazionale a obbligare Israele ad attuare le decisioni della Corte Internazionale di Giustizia. L’organizzazione ha elogiato il Sudafrica per il suo sostegno al popolo palestinese e ha espresso gratitudine per le misure provvisorie imposte dalla Corte. Hamas attende con impazienza le decisioni finali della Corte che condanneranno Israele per crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Il ministro degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese, Riyad al-Maliki, ha accolto positivamente la decisione della Corte e ha invitato tutti gli Stati a garantire l’attuazione delle misure provvisorie. Ha sottolineato che si tratta di un obbligo legale vincolante per Israele e ha affermato che la decisione della Corte rompe la cultura israeliana dell’impunità che ha caratterizzato l’occupazione, l’espropriazione, la persecuzione e l’apartheid in Palestina.

La decisione della Corte Internazionale di Giustizia rappresenta un importante passo avanti nella ricerca di una soluzione pacifica al conflitto tra Israele e Palestina. È fondamentale che entrambe le parti rispettino le decisioni della Corte e lavorino insieme per porre fine alla violenza e garantire il benessere della popolazione civile.

Redazione

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