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L’area verde di via Teulada a rischio cementificazione: cittadini si mobilitano per la salvaguardia

Nel cuore della capitale, si riaccende il dibattito sulla salvaguardia di un importante spazio verde, noto come “l’ultimo pratone di Prati”, situato in via Teulada. Dopo la recente firma del protocollo d’intesa da parte del sindaco, del governatore Rocca e del governo Meloni, i cittadini del municipio I propongono soluzioni alternative per impedire la cementificazione dell’area. Questo articolo esamina in dettaglio le iniziative attuate dai comitati locali e le loro proposte.

L’iniziativa dei comitati di zona

La salvaguardia dell’area verde di via Teulada ha preso slancio grazie all’attività congiunta di diversi comitati di quartiere, tra cui l’associazione Insieme 17, Prati Verde, e il Comitato Mazzini. Durante una recente seduta congiunta delle commissioni ambiente e patrimonio del municipio I, sono state presentate proposte volte a far sentire la voce dei cittadini contro l’edificazione di nuovi edifici nell’area di piazzale Clodio, estendendosi oltre semplicemente a via Teulada. La mobilitazione è emersa come una risposta diretta alle preoccupazioni sui piani di sviluppo della cittadella giudiziaria, un’operazione che, secondo i cittadini, minaccierebbe uno spazio verde di vitale importanza.

Le associazioni coinvolte hanno espresso la loro ferma opposizione alla cementificazione, evidenziando la necessità di mantenere gli spazi verdi a beneficio della comunità. Diverse proposte sono state elaborate con l’intenzione di creare un dialogo costruttivo con le autorità locali e i vari livelli istituzionali. Queste iniziative nascono dall’esigenza di proteggere il patrimonio ambientale e garantire che le decisioni riguardanti l’area siano frutto di una consultazione partecipativa delle comunità locali.

Le proposte dei cittadini

Per affrontare la questione della potenziale cementificazione, sono state avanzate tre principali proposte dai comitati che si sono riuniti. La prima riguarda la creazione di incontri periodici tra cittadini e istituzioni, mirati a monitorare lo stato del progetto di ampliamento della cittadella giudiziaria. Queste riunioni servirebbero a mantenere alta l’attenzione sul tema e a garantire che le istanze formulate vengano ascoltate.

La seconda proposta si concentra sull’acquisizione del pratone da parte del Comune di Roma, attingendo al Demanio. L’obiettivo è quello di riqualificare l’area, rendendola nuovamente fruibile per la cittadinanza. Questo approccio mira a valorizzare uno spazio attualmente a rischio e trasformarlo in un luogo utile per la comunità.

La terza proposta sollecita un censimento degli edifici pubblici dismessi o poco utilizzati presenti nel quartiere, che potrebbero essere adattati alle necessità della cittadella giudiziaria. Tale proposta si inserisce nel contesto di una sempre più diffusa sensibilità nei confronti del “consumo zero” del suolo, un concetto che sta guadagnando consensi tra diverse forze politiche locali e nazionali.

Le richieste disattese del municipio I

Le richieste formulate dai cittadini non sono nuove; risalgono infatti a provvedimenti approvati il 10 giugno 2021 e il 13 gennaio 2022, quando il municipio I si era espresso all’unanimità contro il protocollo d’intesa relativo alla cementificazione. In entrambe le occasioni, il consiglio municipale aveva chiesto il “recupero, riqualificazione e tutela” dell’area, sottolineando l’importanza di preservare questo spazio green in linea con la sua vocazione all’interno della riserva naturale di Monte Mario.

Tuttavia, ad oggi, le indicazioni fornite dal municipio su questa tematica non sono state attuate, provocando delusione tra i rappresentanti dei comitati cittadini. Luisa Sodano, presidente dell’associazione Insieme 17, ha denunciato un significativo ritardo nell’implementazione delle proposte, evidenziando che non è stato fatto alcun passo concreto verso la salvaguardia dell’area. La richiesta di attivare un confronto costruttivo tra istituzioni e cittadini rimane quindi cruciale per impedire che il valore ambientale di via Teulada venga compromesso a favore di nuove costruzioni.

Giordana Bellante

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