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Libreria Nuova Europa: storia di un sogno lungo venticinque anni
Rammentate il film “C’è posta per te”? Attenti a non fare confusione col noto show televisivo. Ci riferiamo alla celebre pellicola in cui una giovanissima Meg Ryan, dolce e pasticciona, interpreta la proprietaria di una piccola libreria di quartiere costretta a chiudere a causa della concorrenza del megastore di libri a buon prezzo aperto da un altrettanto giovane Tom Hanks, imprenditore dal discutibile senso per gli affari.
Non ci saranno Meg Ryan e Tom Hanks, che alla fine si innamorano, ma la storia che stiamo per raccontarvi è persino più emozionante di un film, proprio perché ha il sapore di radici lontane che si coniugano alla perfezione con la frenesia della vita di oggi in cui, troppo spesso, invece che nel negozio di quartiere, ci si trova a fare acquisti in grandi centri commerciali anche quando si tratta di libri.

Alberto Angela
Ma chi lo dice che una libreria di un centro commerciale debba essere soltanto un luogo di passaggio con qualche titolo di grido e ben poca sostanza? Chi lo dice che lettori e scrittori non possano sentirsi a casa in una realtà del genere? Chi lo dice che anche il piccolo non possa diventare grande?
È proprio quello che è accaduto a Barbara e Francesca Pieralice, le titolari della Libreria Nuova Europa, ormai un solido punto di riferimento per il quartiere Eur e un sogno divenuto realtà, che è di esempio e speranza per tutti coloro che credono ancora nelle librerie indipendenti e nel mestiere di libraio 2.0.

Antonio Manzini
“La Libreria Nuova Europa nasce nel 1992 nel Centro Commerciale “I Granai” di Roma inizialmente in un piccolo spazio al secondo piano, ma la nostra storia ha inizio molto prima, visto che già mio padre è stato un libraio per oltre quarant’anni e quindi abbiamo sempre respirato questo mestiere in famiglia,” ci ha raccontato Barbara. “In questi venticinque anni all’interno del centro commerciale la libreria è cresciuta per ben due volte, l’ultima qualche settimana fa, in cui abbiamo ampliato il nostro spazio fino a quattrocento metri quadri, rimanendo sempre una libreria indipendente”.

Carlos Ruiz Zafòn
Se, da una parte, entrare in un grande store dedicato alla lettura permette di avere una vasta scelta di titoli, dall’altra si ha la sensazione che, tra film, musica e gadget, lo spazio dedicato solo ai libri sia sempre meno, come se, per spingere i passanti a entrare a dare un’occhiata, ci fosse bisogno di attirarli con qualcosa di diverso. D’altro canto la crisi, anche nelle grandi città, ha soffocato molti piccoli librai indipendenti che non sono riusciti a tenere alzate le serrande delle loro botteghe a discapito della cultura in tanti quartieri.

Chiara Gamberale
La Libreria Nuova Europa, invece, è lo sposalizio perfetto tra una tradizione di famiglia, in cui è ben chiaro chi tiene la rotta con coraggio e determinazione, e le nuove esigenze della vita di tutti i giorni, frenetica, ma ricca di stimoli. L’impegno di Barbara e Francesca è la dimostrazione che, col giusto spirito d’iniziativa, fatto di qualità nella quantità, è possibile germogliare e crescere pur restando liberi.

Clara Sànchez
“Per “sopravvivere” da libraio indipendente è necessario capire bene quale sia il nostro mestiere, poiché si tratta di una professione particolare,” ha spiegato Barbara. “Per le mani abbiamo un ‘prodotto’ che non è come gli altri, ma è particolarmente delicato: il libro. È ‘cibo per la mente’ e non per il corpo, da non sottovalutare, perché permette di far circolare delle idee. La cosa più importante, quindi, è avere massima cura di questo prodotto, intercettando il maggior numero possibile di persone, trovando, magari, un posto di passaggio e coinvolgendo tutti nell’attività della lettura. Bisogna passare del tempo con le persone che entrano in libreria, confrontarsi con loro e creare un ambiente nel quale si entra non solo per comprare un libro o fare un regalo, ma anche per parlare e sentire cosa c’è di nuovo, per fare due chiacchiere e magari incontrare il proprio autore preferito o scoprirne di diversi, anche per caso. La più grande soddisfazione è far fare delle scoperte nuove alle persone che leggono, andando sempre incontro ai loro gusti. Non tutti percepiscono immediatamente quanto sia bello leggere e in questo consiste il mestiere di libraio, far capire alla gente quanto possa dare la lettura nella vita quotidiana”.

Jeffery Deaver
Tra incontri, club letterari, presentazioni e firmacopie, Barbara e Francesca sono riuscite a far incontrare lettori e autori, diventando un punto di riferimento per entrambi. Un vero e proprio faro in mezzo alla tempesta del digitale, della crisi, della pirateria e dell’autopubblicazione selvaggia. Tra gli scaffali della Libreria Nuova Europa si sono avvicendati alcuni tra i più amati autori di oggi, sia italiani, sia stranieri, come Valerio Massimo Manfredi, Edoardo Albinati, Antonio Manzini, Chiara Gamberale, Silvia Avallone, Ilaria Beltramme e ancora Clara Sànchez e Jeffery Deaver.

Silvia Avallone e Serena Dandini
“Il mezzo con il quale lo scrittore arriva ai lettori è il libraio, quindi il rapporto tra scrittore e libraio è importantissimo,” ha affermato Barbara. “Gli scrittori dovrebbero coltivare maggiormente questa relazione e anche il libraio stesso dovrebbe sempre considerare il punto di vista degli scrittori, indipendentemente dagli aspetti economici che comunque sono importantissimi per entrambi, altrimenti non si potrebbe parlare di mestiere”.

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