Liliana Segre riceve laurea honoris causa all'Università Statale per il suo impegno nella Shoah - avvisatore.it
La senatrice a vita Liliana Segre ha espresso il suo dolore e la sua preoccupazione riguardo all’antisemitismo in un dialogo con Enrico Mentana, tenutosi in occasione del conferimento della laurea honoris causa in Scienze storiche dall’Università Statale di Milano nel Giorno della Memoria. Segre ha affermato di vivere in un periodo in cui è difficile essere ottimisti, citando le parole di amiche che le consigliano di rimanere a casa a causa della recrudescenza dell’antisemitismo. Tuttavia, la senatrice ha ribadito che non può permettersi di rivivere i tempi in cui era costretta a nascondersi e a non farsi notare.
Segre ha condiviso il suo dolore e la sua frustrazione, sottolineando che ciò che sta vivendo le ricorda tempi passati di discriminazione e paura. Ha ricordato il periodo della sua infanzia, quando sentiva dire nella sala da pranzo di casa “meglio non uscire, meglio non farsi notare”. Questo richiamo al passato ha un significato profondo per la senatrice, che ha sempre avuto un carattere intraprendente e non si è mai lasciata intimidire. Ora, dopo tanti anni, è lei stessa a chiedersi “perché?”, perché deve ancora affrontare la stessa paura e discriminazione che credeva fossero state superate.
Liliana Segre ha sottolineato le sue radici milanesi e il suo attaccamento alla città in cui è nata e cresciuta. Ha ricordato le parole del nonno che parlava in dialetto e che hanno lasciato un’impronta indelebile nella sua mente. Essendo una milanese doc, la senatrice si chiede perché debba rimanere a casa e nascondersi, perché debba rinunciare alla sua libertà di movimento. Questa domanda è un grido di dolore che risuona dentro di lei, una domanda che, nonostante la sua età avanzata, non può fare a meno di porre. Nonostante sia una persona tranquilla e pacifica, Liliana Segre porta dentro di sé questo interrogativo, perché rappresenta la sua lotta contro l’ingiustizia e l’antisemitismo.
La testimonianza della senatrice Liliana Segre è un richiamo alla memoria e un monito contro l’antisemitismo che ancora persiste nella società. Il suo grido di dolore e la sua determinazione a non arrendersi sono un esempio di coraggio e resilienza. È importante ascoltare e dare voce a queste testimonianze, per non dimenticare e per combattere ogni forma di discriminazione. Come ha affermato la stessa Segre: “Io non posso rivivere dei tempi in cui nella sala da pranzo piccolo borghese, io bambina sentivo dire ‘meglio non uscire, meglio non farsi notare’. ‘Perché?’, dicevo io, che per carattere ero sempre portata ad andare fuori. E dopo tanti anni sentirmi dire ‘non farti vedere'”.
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