L'Imprenditoria in Italia: Il Ruolo dei Migranti nel 2011-2022 - Occhioche.it
Nel periodo 2011-2022, mentre le imprese gestite da italiani hanno sperimentato una flessione del 5%, la situazione si è completamente capovolta per quelle condotte da migranti, che hanno registrato un notevole e inaspettato aumento del 42,7%. Questo fenomenale trend ha portato il numero totale di imprese gestite da migranti a toccare quota 647.797 entità entro la fine del 2022, rappresentando così una significativa percentuale del 10,8% del totale nazionale, rispetto al modesto 7,4% registrato nel 2011. Questi sorprendenti dati emergono dal rapporto intitolato ‘Immigrazione e Imprenditoria in Italia e in Europa’, creato da Idos in collaborazione con Cna.
Le imprese gestite da immigrati risultano essere particolarmente concentrate nelle regioni centro-settentrionali dell’Italia, rappresentando il 77,3% del totale. Tuttavia, non bisogna dimenticare la presenza di attività imprenditoriali migranti anche nel Sud del Paese, con la Lombardia e il Lazio che emergono come i veri epicentri di queste attività, contando rispettivamente 124.000 e 81.000 imprese.
Tra gli immigrati, le ditte individuali dominano nettamente il panorama imprenditoriale, costituendo quasi tre quarti di tutte le attività gestite da migranti, pari al 74,1% . Negli ultimi anni, si è però assistito a un consolidamento della base imprenditoriale immigrata, con un evidente aumento delle società di capitale, che rappresentano ora il 18,4% del totale .
I servizi rappresentano il fulcro principale delle attività gestite dagli immigrati in Italia, costituendo il 59,0% del totale. In particolare, il settore del commercio primeggia con il 31,8%, seguito da vicino dall’edilizia con il 23,9%. È interessante notare che l’82,0% dei titolari di imprese immigrate proviene da regioni al di fuori dell’Unione Europea, con una netta prevalenza di nazionalità come i marocchini , i romeni e i cinesi .
Le donne immigrate si stanno affermando come una componente significativa e in crescita dell’imprenditoria, rappresentando il 24,6% del totale e concentrandosi principalmente nel settore dei servizi. Infine, è degno di nota che il 75,8% degli imprenditori immigrati ha meno di 50 anni, sottolineando la vitalità e la dinamicità di questa comunità imprenditoriale.
Attraverso queste considerazioni, emergono chiare opportunità per l’Italia nel sostenere e consolidare il sistema delle imprese immigrate sul territorio nazionale, visto il loro ruolo fondamentale come ponte tra l’economia italiana e i mercati dei paesi di origine degli imprenditori migranti. Un’occasione importante per promuovere una integrazione economica e sociale più profonda e proficua per entrambe le parti coinvolte.
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