Long flu: i sintomi del Covid e dell'influenza che colpiscono anche i giovani - avvisatore.it
Una stanchezza persistente, un mal di gola che sembra non finire mai e una tosse fastidiosa che si fa sentire al minimo sforzo. Questi sono i sintomi che sempre più persone stanno sperimentando in questi giorni, con l’aumento dell’attività dei virus stagionali. Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, la “long flu” è una condizione nota da tempo, ma l’attenzione su di essa è aumentata a causa dell’impatto del Covid-19. “Vedremo molti casi ancora” durante le prossime vacanze natalizie, afferma Pregliasco. Inoltre, è diventato sempre più difficile distinguere se i sintomi sono causati dal Covid-19 o dall’influenza, poiché ora ci sono diversi patogeni in circolazione. Anche i giovani possono essere colpiti dagli effetti persistenti, che possono durare giorni o settimane dopo l’infezione respiratoria.
Un recente studio pubblicato su ‘The Lancet Infectious Diseases’ ha evidenziato che sia le infezioni respiratorie acute da Sars-CoV-2 che quelle non-Covid possono causare sintomi persistenti e debilitanti anche dopo 4 settimane dall’infezione acuta. Lo studio ha esaminato anche il rischio di “lunga influenza” dopo una forma grave dell’infezione. I ricercatori hanno confrontato i dati di circa 11.000 persone ricoverate in ospedale con influenza dal 2015 al 2019 e di circa 81.000 persone ricoverate in ospedale con Covid-19 dal 2020 al 2022. Rispetto all’influenza, le persone che avevano avuto Covid-19 avevano un rischio maggiore di sviluppare complicazioni a lungo termine, tra cui affaticamento, problemi di salute mentale, polmonari, gastrointestinali e cardiaci. Avevano anche maggiori probabilità di morire durante il periodo di studio. In conclusione, secondo lo studio, “Covid-19 è ancora peggiore dell’influenza” sia durante la fase acuta che dopo. Tuttavia, sia il Covid-19 che l’influenza possono causare problemi a lungo termine.
Dopo l’influenza, può verificarsi una fase di convalescenza in cui i sintomi persistono oltre i soliti 4-5 giorni. Secondo il professor Pregliasco, tra i sintomi che possono persistere c’è il mal di gola, che indica un’infiammazione nella gola anche dopo che l’infezione è scomparsa. La tosse secca virale è un altro sintomo irritante che può persistere. La tosse grassa batterica, invece, è un tentativo del corpo di eliminare il muco in eccesso prodotto durante l’infiammazione delle vie respiratorie. Inoltre, la stanchezza può persistere a causa della risposta citochinica del corpo. Le citochine, che vengono rilasciate durante l’infiammazione, inviano segnali al corpo per fermarsi e riprendersi. Non è facile stabilire quanti casi di “long flu” ci siano, ma secondo Pregliasco, circa il 20% delle persone potrebbe sperimentare sintomi persistenti dopo l’infezione.
In conclusione, sia il Covid-19 che l’influenza possono causare sintomi persistenti e debilitanti anche dopo la fase acuta dell’infezione. È importante tenere presente che l’influenza non è una malattia banale e può richiedere più di pochi giorni per guarire completamente. Anche i giovani devono prestare attenzione agli effetti a lungo termine e prendersi cura di sé stessi con una corretta automedicazione. L’uso di antinfiammatori può essere utile, ma non per eliminare completamente i sintomi, poiché questo potrebbe favorire il virus.
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