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L’Università di Udine al centro delle richieste del Comitato per la Palestina: accordi, collaborazioni e borse di studio in discussione

Parte 1: La protesta del Comitato per la Palestina e le richieste all’Università di Udine

Sottotitolo: La nascita della protesta e le richieste specifiche

La protesta, iniziata nei giorni scorsi, ha visto i membri del Comitato per la Palestina accamparsi con una ventina di tende e un gazebo nel giardino interno al Polo umanistico dell’università. Gli aderenti al Comitato sono determinati a continuare la loro azione fino a quando non riceveranno risposte concrete alle loro richieste da parte dell’ateneo.

Le richieste avanzate dal Comitato sono tre e riguardano diversi aspetti della collaborazione tra l’Università di Udine e soggetti esterni. In primo luogo, il Comitato chiede di ricevere tutte le liste degli accordi che intercorrono tra l’ateneo friulano e le università israeliane. Questa richiesta mira a fare chiarezza sulle relazioni tra le due istituzioni accademiche e a garantire trasparenza e responsabilità.

In secondo luogo, il Comitato richiede l’interruzione di tutte le collaborazioni tra l’Università di Udine e le aziende belliche italiane e israeliane. Questa richiesta riflette la preoccupazione degli aderenti per il possibile coinvolgimento dell’ateneo in attività legate alla produzione di armamenti e alla guerra.

Infine, il Comitato chiede l’istituzione di borse di studio per gli studenti e le studentesse palestinesi che non hanno più accesso alle università a causa dei bombardamenti. Questa iniziativa mira a sostenere gli studenti colpiti dai conflitti in Medio Oriente e a promuovere l’accesso all’istruzione superiore per tutti.

Parte 2: La reazione dell’Università di Udine e le prospettive future

Sottotitolo: ‘incontro informale con il rettore e le possibili evoluzioni

manifestanti hanno riferito di aver ricevuto una visita “informale” da parte del rettore dell’Università di Udine, ma al momento non hanno ricevuto alcuna risposta concreta alle loro richieste. Tuttavia, la protesta continua e gli aderenti al Comitato sono determinati a proseguire fino a quando non otterranno risposte soddisfacenti.

La protesta del Comitato per la Palestina di Udine solleva importanti questioni riguardo alla trasparenza, alla responsabilità sociale e all’accesso all’istruzione superiore. ‘Università di Udine si trova ora di fronte a una sfida significativa: rispondere alle richieste del Comitato in modo trasparente e responsabile, bilanciando gli interessi accademici con le preoccupazioni etiche e sociali.

Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere come l’ateneo friulano intende affrontare questa sfida e quali azioni concrete intraprenderà per rispondere alle richieste del Comitato per la Palestina. La protesta e le richieste avanzate dal Comitato potrebbero avere un impatto significativo sulle politiche dell’Università di Udine e sulla sua relazione con le università israeliane e le aziende belliche.

Luisa Pizzardi

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