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Lupo ferito nel Parco Nazionale dello Stelvio: sospetto di bracconaggio

Contesto: Un lupo è stato avvistato con una grave ferita alla zampa posteriore nella zona di Case di Viso, nel Bresciano, all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio. La segnalazione è stata fatta da un fotografo naturalista, che ha notato l’andatura zoppicante dell’animale e ha scattato delle foto che mostrano la tibia spezzata e l’arto tranciato di netto. ricercatori dell’Università di Milano che studiano il lupo nel Parco Nazionale dello Stelvio hanno confermato che si tratta quasi certamente di uno dei membri del branco del Tonale, che si sposta fra l’interno e l’esterno dei confini del parco.

‘avvistamento del lupo ferito

La segnalazione del fotografo naturalista e le prime ipotesi

Il fotografo naturalista che ha avvistato il lupo ferito ha subito segnalato la situazione agli operatori del Parco Nazionale dello Stelvio, fornendo loro le foto scattate a una distanza di circa 150 metri. Le immagini mostrano chiaramente la gravità della ferita alla zampa posteriore, con la tibia spezzata e l’arto tranciato di netto.

Secondo quanto riferito dal fotografo, nonostante la ferita sembrasse molto fresca, il lupo si muoveva comunque, facendo pensare che le sue condizioni non fossero eccessivamente critiche. Tuttavia, la gravità della ferita e la modalità con cui è stata inflitta hanno subito fatto pensare a un atto di bracconaggio.

ricercatori dell’Università di Milano che studiano il lupo nel Parco Nazionale dello Stelvio hanno confermato che si tratta quasi certamente di uno dei membri del branco del Tonale, che conta circa dieci esemplari e si sposta fra l’interno e l’esterno dei confini del parco.

“Il branco del Tonale è uno dei più monitorati nel Parco Nazionale dello Stelvio – spiega Matteo Nava, ricercatore dell’Università di Milano -. Gli esemplari sono dotati di radiocollare e il loro spostamento viene costantemente registrato. In base ai dati in nostro possesso, è molto probabile che il lupo ferito sia uno dei membri di questo branco”.

Il problema del bracconaggio e le misure di tutela

La situazione nel Parco Nazionale dello Stelvio e le iniziative per la salvaguardia del lupo

Il sospetto di bracconaggio che aleggia sull’episodio del lupo ferito nel Parco Nazionale dello Stelvio riporta l’attenzione sulla difficile convivenza fra l’uomo e il grande predatore, che negli ultimi anni ha visto un aumento della sua presenza sulle Alpi italiane.

Nonostante la caccia al lupo sia vietata in Italia dal 1971, il bracconaggio rappresenta ancora una grave minaccia per la sopravvivenza della specie. Nel solo Parco Nazionale dello Stelvio, negli ultimi cinque anni sono stati registrati sei casi di lupi uccisi illegalmente, con un’incidenza che rappresenta circa il 10% delle morti totali degli esemplari monitorati.

“Il bracconaggio è una piaga che colpisce duramente la popolazione di lupi nel nostro Paese – sottolinea Luca Pedrotti, direttore del Parco Nazionale dello Stelvio -. Si tratta di un fenomeno che va contrastato con ogni mezzo, a partire dal potenziamento dei controlli sul territorio e dall’intensificazione delle attività di educazione ambientale e di sensibilizzazione della popolazione locale”.

In questo senso, il Parco Nazionale dello Stelvio si è dotato di un piano di gestione del lupo, che prevede una serie di misure di tutela e di prevenzione dei conflitti con l’uomo. Fra queste, la realizzazione di recinzioni elettrificate per la protezione del bestiame, la formazione di figure professionali come i “guardiani del lupo” e l’attivazione di un sistema di indennizzi per i danni subiti dai pastori.

“Il piano di gestione del lupo del Parco Nazionale dello Stelvio – conclude Pedrotti – rappresenta un modello virtuoso di convivenza fra l’uomo e il grande predatore, che potrebbe essere esteso anche ad altre aree del nostro Paese”.

Giordana Bellante

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