Meloni: mediatrice tra Bruxelles e Orban, con Salvini all'opposizione - avvisatore.it
Il vertice che si apre oggi a Bruxelles è di fondamentale importanza per Giorgia Meloni. Il suo alleato Viktor Orban, che vorrebbe far entrare il suo partito Fidesz nel gruppo dell’Ecr, si è opposto all’approvazione di nuovi fondi per l’Ucraina. Questa situazione potrebbe diventare un problema per la presidente del Consiglio, che si trova a dover difendersi anche dalle critiche interne di Matteo Salvini. Il leader della Lega ha ripreso la protesta anti-UE, partendo dalla manifestazione dei trattori che oggi si preparano ad assediare la capitale belga.
Meloni cerca di convincere Orban ad approvare il bilancio Ue
La campagna per le elezioni europee dell’8-9 giugno è iniziata ed è prevista senza esclusione di colpi. In queste ore, Meloni incontrerà il suo omologo ungherese per cercare una mediazione che porti Orban a ritirare il veto sulla revisione del bilancio. Senza l’approvazione di Orban, si andrà verso un piano B che consentirà solo di garantire i fondi all’Ucraina. La proposta di revisione presentata dalla Commissione, invece, prevede un aumento di 10 miliardi di euro per contrastare l’immigrazione irregolare, rafforzando così la cosiddetta dimensione esterna, che è anche alla base del piano Mattei. Se Orban dovesse mantenere la sua posizione rigida, Meloni rischia di tornare a Roma senza ottenere alcun risultato concreto.
È probabile che Matteo Salvini stia sperando proprio in questo. Il vicepremier, dopo aver attaccato Ilaria Salis, un altro tema delicato che la premier affronterà nel faccia a faccia con Orban, ha criticato duramente l’attività della Commissione, definendola “disastrosa”, e ha anticipato la sua contrarietà a un secondo mandato dell’attuale presidente Ursula von der Leyen. Salvini sa bene che Meloni, invece, si è dichiarata disponibile a confermare von der Leyen, con cui ha costruito un solido rapporto negli ultimi anni, come dimostrano le numerose iniziative condivise, l’ultima delle quali è stata la presentazione al Senato del Piano Mattei lunedì scorso.
Al momento, la leader di Fratelli d’Italia è in attesa. I sondaggi continuano a darle ragione e, a differenza della Lega, il suo partito entrerà nella nuova legislatura europea come vincitore. Al contrario, la Lega di Salvini subirà una forte riduzione dei consensi rispetto al 2019, quando aveva ottenuto il 34% dei voti. Quello che è certo è che Meloni intende far valere il peso dei voti che Fratelli d’Italia porterà alla futura maggioranza. Salvini, al momento, sembra tagliato fuori da questa partita e forse per questo sta cercando di mettere in difficoltà la premier. Il leader della Lega continua a sostenere la necessità di una maggioranza che includa anche Identità e Democrazia, il gruppo parlamentare condiviso dalla Lega, da Marine Le Pen e dagli estremisti tedeschi di Afd. Questa prospettiva è considerata impossibile nel PPE e il primo a ribadirlo, ogni volta che gli viene chiesto, è l’altro vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che è anche il leader di Forza Italia, l’unico partito italiano che fa parte del PPE. In ogni caso, è inevitabile che dopo il completamento dello scrutinio il 9 giugno ci saranno molte questioni da affrontare nel governo.
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