Michele Savoia racconta il suo ruolo in "Ferrari" di Michael Mann: l'intervista - avvisatore.it
Il 14 dicembre sarà finalmente disponibile nelle sale cinematografiche italiane “Ferrari”, il film biografico che racconta la storia del grande Enzo Ferrari, ambientato nella Modena del 1957. Il protagonista, interpretato da Adam Driver, è un ex pilota e costruttore di auto di fama mondiale che sta attraversando una crisi personale e professionale. L’azienda che aveva fondato dieci anni prima è in grave difficoltà e il suo matrimonio con la moglie Laura sta affrontando un momento buio a causa della morte del loro unico figlio Dino e della scoperta dell’esistenza di Piero, nato da una relazione extraconiugale di Ferrari. In cerca di riscatto, Enzo decide di puntare tutto su una gara di velocità che si tiene in Italia: la leggendaria Mille Miglia.
Il film presenta diverse novità, a partire dalla regia affidata al maestro del cinema d’azione, Michael Mann. Nel cast, composto da grandi star di Hollywood come Patrick Dempsey e Penélope Cruz, spicca l’unico attore italiano: Michele Savoia. Durante l’ultima edizione del Festival del Cinema di Venezia, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Michele, che ci ha svelato alcuni retroscena del film.
Michele Savoia interpreta il ruolo di Carlo Chiti in “Ferrari” e ha raccontato: “È stato un po’ un sogno riuscire a far parte di un cast internazionale a cui tanti di noi ambiscono. Poi in questo caso lo ho fatto restando in Italia e raccontando una storia italiana. Quindi questo è stato impagabile, e poi con un grande maestro come Michael Mann”. Savoia ha anche parlato del suo personaggio, definendolo un “grande onore” interpretare un ingegnere visionario come Chiti, che ha contribuito a rendere grande la Ferrari. Ha ammesso di essere stato spaventato dalla responsabilità di interpretare un personaggio realmente esistito, ma ha trovato ispirazione nelle storie raccontate da persone che avevano conosciuto Chiti a Modena.
Michele Savoia ha anche parlato delle differenze tra una produzione internazionale come “Ferrari” e le altre esperienze che ha avuto nel cinema italiano. Ha sottolineato che in Italia si è sempre trovato bene e che non si può parlare male del cinema italiano. Tuttavia, ha notato che ci sono differenze dovute principalmente al budget. Ha citato le parole di Pierfrancesco Favino, secondo cui “la differenza tra gli americani e gli italiani è principalmente nel budget, nel senso che coi soldi con cui noi facciamo un film intero, loro ci pagano solo il catering”. Nonostante ciò, Savoia ha evidenziato che in Italia c’è una grande cura e attenzione per i dettagli, ma che con un budget più ampio si ha la possibilità di esplorare di più e girare con più calma. Ha anche elogiato la regia di Michael Mann, definendolo un grande maestro nel dirigere e nel guidare la troupe sul set.
“Ferrari” è stata un’esperienza intensa per Michele Savoia, che ha lavorato con attori del calibro di Adam Driver e Patrick Dempsey. Ha sottolineato l’importanza di lavorare con estrema verità e semplicità, come richiesto da Michael Mann. Ha concluso l’intervista con tanti ricordi unici e impagabili, e con la consapevolezza di aver imparato molto da questa esperienza.
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