Milei, presidente dell'Argentina, giura: nessuna alternativa alle riforme choc - avvisatore.it
Javier Milei, noto ultraliberista argentino, ha ufficialmente assunto la carica di presidente dell’Argentina. Durante la cerimonia di insediamento, Milei ha ricevuto la fascia e il bastone presidenziali dalle mani del presidente uscente Alberto Fernández. Nel suo discorso, Milei ha sottolineato la necessità di un “aggiustamento” e ha criticato il governo precedente per aver lasciato il paese in una situazione di iperinflazione. Ha dichiarato: “Non c’è alternativa all’aggiustamento e non c’è alternativa allo choc”. Milei governerà con un governo ridotto di ministri, molti dei quali provengono dal settore privato e non hanno esperienze politiche precedenti.
Il governo di Milei sarà caratterizzato dalla presenza di ministri provenienti principalmente dal settore privato anziché da figure politiche. Tra questi, l’ingegnere Nicolás Posse assumerà il ruolo di capo di gabinetto, l’economista Diana Mondino sarà il ministro degli Esteri, l’avvocato Mariano Cúneo Libarona sarà il ministro della Giustizia e la giornalista Sandra Pettovello si occuperà del mega-ministero del Capitale Umano, che comprenderà Istruzione, Lavoro e Sviluppo Sociale.
Durante il suo discorso di insediamento, Milei ha dichiarato che l’Argentina sta entrando in una nuova era di pace, prosperità, crescita e sviluppo. Ha sottolineato che il paese ha deciso di abbracciare le idee di libertà fin dal 1853, quando è stata emanata la Costituzione. Milei ha affermato che l’Argentina sta lasciando alle spalle un’epoca di declino e inizia la ricostruzione del paese. Ha concluso il suo discorso affermando che gli argentini hanno espresso con forza il desiderio di cambiamento e che non si può tornare indietro.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è volato in Argentina per partecipare alla cerimonia di insediamento di Javier Milei. Durante l’evento, Zelensky ha avuto una breve conversazione con il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Questo incontro è significativo considerando le tensioni tra Ucraina e Ungheria a causa dell’invasione russa. Orbán ha dichiarato di non credere nella vittoria dell’Ucraina e ha annunciato di non voler sostenere l’avvio dei negoziati sull’adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Nonostante gli inviti di Zelensky, Orbán non ha ancora visitato Kiev.
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