Ultimo aggiornamento il 9 Gennaio 2024 by Redazione
Modena revoca la concessione della sala per un evento filorusso
Il Comune di Modena ha revocato la concessione della sala civica per un evento filorusso che avrebbe dovuto ospitare una mostra/conferenza intitolata “Mariupol – La rinascita dopo la guerra”. La decisione è stata presa su richiesta del sindaco Dem, Gian Carlo Muzzarelli, che ha citato l’articolo 11 della Costituzione che impegna l’Italia a ripudiare la guerra. Gli organizzatori dell’evento, l’associazione culturale ‘Russia Emilia-Romagna’, hanno invece sostenuto che la revoca viola l’articolo 21 della Costituzione, che garantisce la libertà di pensiero e parola. Questo caso ha suscitato polemiche anche a livello internazionale, con l’intervento dell’ambasciata ucraina a Roma.
Lucca: un hotel revoca la disponibilità di una sala per un evento con Aleksandr Dugin
Anche a Lucca si è verificato un caso simile, in cui un hotel ha revocato la disponibilità di una sala per un evento che avrebbe ospitato l’intellettuale russo Aleksandr Dugin, noto come ideologo di Putin. L’evento, proposto dall’associazione Vento dell’est, avrebbe dovuto svolgersi il 27 gennaio, Giorno della Memoria. Dopo numerose proteste, l’hotel ha deciso di fare marcia indietro.
Accuse di censura e fake news
Gli organizzatori dell’evento filorusso a Modena hanno respinto le accuse di sostegno alla guerra e hanno invece accusato l’amministrazione comunale di censura. Inoltre, hanno sostenuto che le pressioni da parte di Kiev si basano su una “fake news” diffusa dai media ucraini, secondo cui il Comune di Modena avrebbe concesso il patrocinio all’evento, insieme al Consolato della Federazione Russa di Milano. Tuttavia, queste affermazioni sono state smentite e l’associazione Russia Emilia-Romagna ha affermato che si sta cercando di impedire al popolo italiano di accedere a informazioni reali sulla Federazione Russa.
La revoca della concessione della sala civica a Modena ha soddisfatto i Radicali italiani, che hanno annunciato una manifestazione per il 20 gennaio per “dire basta alla propaganda putiniana” e contrastare quella che definiscono una “campagna criminale” in Italia. Anche a Lucca, il caso ha suscitato polemiche, ma in questo caso si trattava di una sala privata di un albergo.