Monterotondo: arrestato un 53enne per truffa dopo essersi spacciato per corriere - Occhioche.it
Un episodio di truffa è avvenuto a Monterotondo, dove un uomo di 53 anni ha cercato di raggirare un’azienda spacciandosi per un corriere. I carabinieri hanno catturato l’individuo, scoperto mentre caricava merce per un valore di circa 2000 euro su un furgone. L’operazione ha portato alla luce non solo un tentativo di frode ma anche un passato criminale non trascurabile.
L’azione della Forza dell’Ordine è stata attivata da una segnalazione pervenuta nel pomeriggio del 12 settembre da parte di un cittadino preoccupato. I carabinieri della compagnia di Monterotondo si sono recati celermente in un deposito di abbigliamento, dove il 53enne si era presentato con un furgone per effettuare un’operazione di ritiro di merce.
Nonostante l’uomo avesse informato il magazzino della sua visita, i controlli interni hanno rivelato che non era previsto alcun ritiro da parte della ditta di spedizione per cui si spaccia. Tale incongruenza ha spinto il personale a contattare immediatamente le autorità competenti.
Gli agenti hanno raggiunto il luogo e hanno bloccato l’anziano uomo, trovandolo intento a sistemare alcuni capi d’abbigliamento nel furgone. Il valore della merce in questione è stimato intorno ai 2000 euro, il che ha ulteriormente sollevato sospetti riguardo alla sua attività. Lo stesso sospettato aveva fatto leva su un nome di una ditta di spedizione, ma le verifiche effettuate sul posto hanno dimostrato che non esisteva alcun accordo con l’azienda.
Messo alle strette dai carabinieri, l’uomo ha giustificato le sue azioni affermando di aver perso recentemente il lavoro e di aver avuto necessità di recuperare denaro per le spese di affitto e per mantenere gli studi dei suoi tre figli. Una motivazione che, sebbene comprensibile, non ha giustificato l’illecito comportamento.
Durante la perquisizione del furgone, gli agenti hanno rinvenuto una serie di elementi sospetti. Tra i vari oggetti trovati vi erano sei magliette di imitazione di marchi noti e adesivi che riproducevano targhe di autoveicoli, suggerendo un tentativo di mascherare la reale identità del veicolo e confondere eventuali controlli. Queste scoperte hanno alimentato i sospetti su un modus operandi collaudato da parte dell’individuo.
Dopo il fermo, il 53enne è stato trattenuto in una camera di sicurezza, in attesa della celebrazione del rito direttissimo che si è tenuto il giorno successivo. Le indagini condotte dai carabinieri continuano, mirando a raccogliere ulteriori prove per verificare se l’uomo abbia precedentemente perpetrato truffe simili utilizzando metodologie analoghe. Già dalle prime verifiche, è emerso che l’individuo ha un curriculum criminale legato a reati simili, aprendo la strada a un’analisi più approfondita della sua attività illecita.
Questo episodio solleva interrogativi sulla vulnerabilità delle aziende e dei civili di fronte a truffatori sempre più audaci. L’attenzione della comunità e delle autorità rimane alta per prevenire simili frodi in futuro.
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