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Morte di Stella Alaimo Franco: presunta diagnosi errata e denuncia per omicidio colposo

Introduzione:
La vita di Stella Alaimo Franco, 61 anni, è stata tragicamente spezzata da un tumore ai polmoni metastatizzato lo scorso 30 marzo. Tuttavia, la controversia sorge quando, a dicembre, si era presentata al pronto soccorso di Treviglio lamentando un forte dolore a una gamba, ed era stata dimessa con una diagnosi di lombalgia. suoi figli, Monica e Andrea, hanno sporto denuncia per omicidio colposo contro tre medici dell’Ospedale di Treviglio e l’Asst Bergamo Ovest.

La presunta diagnosi errata e la malattia terminale:
Stella Alaimo Franco si era recata al pronto soccorso a causa di un intenso dolore alla gamba. Tuttavia, i medici l’avevano dimessa attribuendo il dolore a una lombalgia, senza prescrivere ulteriori accertamenti. Successivamente, quando è stata visitata all’Istituto dei Tumori di Milano, le è stato diagnosticato un “adeno carcinoma polmonare al quarto stadio plurimetastatico con carcinosi peritoneale”.

figli sostengono che, se la diagnosi fosse stata fatta in tempo, anche solo qualche settimana prima, la situazione avrebbe potuto avere un esito diverso. “Come ci era stato detto dall’equipe che l’aveva in cura a Milano, se quel tipo di tumore fosse stato diagnosticato per tempo avrebbe potuto essere curato,” affermano Monica e Andrea.

Il rapido deterioramento e la perdita:
La malattia di Stella Alaimo Franco è peggiorata rapidamente e in soli cento giorni è deceduta. figli si interrogano sul motivo per cui alla madre non siano stati somministrati accertamenti più approfonditi fin dall’inizio. “Quello che ci ha spinti a denunciare è la speranza che una cosa del genere non accada mai più. E che a nessun figlio possa capitare di perdere un genitore in questo modo, come è successo a noi,” dichiarano.

La denuncia e la ricerca di giustizia:
Monica e Andrea hanno sporto denuncia per omicidio colposo contro tre medici dell’Ospedale di Treviglio e l’Asst Bergamo Ovest. La loro azione legale mira a ottenere giustizia per la madre e a prevenire futuri casi di presunte diagnosi errate. Sostengono che il ritardo nella diagnosi errata dei medici di Treviglio abbia causato gravi conseguenze, poiché la malattia era progredita in modo irreversibile.

“Ci hanno detto che se fosse stata fatta in tempo la diagnosi esatta, anche solo qualche settimana prima di quanto poi effettivamente accaduto, le cose sarebbero potute andare diversamente,” spiegano i due figli. Il loro desiderio è che nessun’altra famiglia debba affrontare una tragedia simile.

Francesca Monti

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