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Nordio respinge estradizione del prete accusato di crimini contro l’umanità in Argentina

Gravi rischi per la salute: il ministro della Giustizia blocca l’estradizione di don Fabio Reverberi in Argentina

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha deciso di non concedere il via libera al trasferimento in Argentina di don Fabio Reverberi, il sacerdote della diocesi di Parma accusato di crimini contro l’umanità durante la dittatura civico-militare del 1976-83. Secondo il ministro, ci sono “gravi rischi per la salute che potrebbero scaturire dalla procedura di estradizione”.

Le accuse contro don Fabio Reverberi

La magistratura argentina contesta al sacerdote l’omicidio di Josè Guillermo Beron, avvenuto nel 1976, quando la vittima aveva vent’anni ed è ancora considerata “desaparecido”. La Corte di Cassazione, lo scorso ottobre, aveva confermato la decisione della Corte di Appello di Bologna di respingere il ricorso contro l’estradizione presentato dalla difesa di Reverberi, che soffre di problemi cardiaci.

Il ministero della Giustizia: gravi rischi per la salute di don Fabio Reverberi

Nel provvedimento, il ministro Nordio ha evidenziato che la perizia medico-legale ha concluso che “le attuali condizioni di salute di Reverberi sono compatibili con il trasferimento in Argentina”, ma non ha valutato i “gravi rischi che potrebbero scaturire dalla procedura di estradizione”. Secondo il ministro, il trasferimento dovrebbe essere eseguito solo se accompagnato da una serie di cautele che sarebbero difficilmente attuabili e comunque inadeguate a garantire la salute di Reverberi. Nordio ha anche sottolineato che la procedura potrebbe avere conseguenze fatali per il sacerdote, sia dal punto di vista medico che psicologico.

Don Fabio Reverberi e il suo passato in Argentina

Reverberi era cappellano ausiliare dell’VIII Squadra di esplorazione alpina di San Rafael, a Mendoza, ed è accusato di atti commessi nel Centro di detenzione clandestina noto come “La Departamental”. Nel 2011, il religioso ha lasciato l’Argentina, quando si stava svolgendo il primo processo per crimini contro l’umanità. Le testimonianze dei sopravvissuti e dei familiari hanno iniziato a indicare la sua responsabilità. Attualmente, il sacerdote risiede in una canonica e aveva come misura cautelare il divieto di allontanamento dal comune di Sorbolo.

L’udienza per l’esecuzione del provvedimento del ministro è stata fissata per il 19 gennaio. L’associazione Onlus 24 Marzo, che segue i casi di desaparecidos, ricorda che don Reverberi è accusato anche di aver assistito a numerose torture inflitte ai prigionieri prima di essere uccisi e fatti sparire durante il regime di Videla.

Redazione

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