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Nuovo interrogatorio per il comandante del veliero britannico: indagini in corso sul naufragio di Porticello

La tragedia avvenuta il 19 agosto scorso nei pressi di Porticello, in provincia di Palermo, continua a suscitare interrogativi e preoccupazioni. Mentre la Procura di Termini Imerese approfondisce le indagini sul naufragio del veliero britannico Bayesian, il suo comandante, James Cutfield, è nuovamente convocato per chiarire le circostanze dell’incidente. Sette persone hanno perso la vita e le ricerche dei dispersi si sono concluse con la possibilità di nuovi sviluppi legali. Ecco i dettagli su quanto accaduto e sui rischi di responsabilità che gravano sull’equipaggio.

Il naufragio del veliero Bayesian e le indagini

I fatti del 19 agosto

L’11 agosto, l’imbarcazione di lusso Bayesian, battente bandiera britannica, è affondata nel mare antistante Porticello. Quella notte, le acque di questo splendido tratto di costa hanno visto una scena drammatica, con il naufragio che ha lasciato sette vittime e diversi superstiti. Tra i deceduti si trovano nomi noti, tra cui il magnate Mike Lynch e sua figlia, rendendo la vicenda ancor più lampante sotto il profilo mediatico. La situazione ha innescato un’attenta indagine da parte della Procura, la quale ha avviato una questione di omicidio plurimo colposo e naufragio colposo, al momento contro ignoti.

La posizione del comandante

James Cutfield, 51 anni, comandante del veliero, è stato ascoltato in qualità di “persona informata sui fatti” e non come indagato. Tuttavia, le sue dichiarazioni e il contestuale aumento dei dubbi potrebbero presto portare a un’incriminazione formale. Le incertezze riguardano le condizioni di sicurezza dell’imbarcazione: alcuni testimoni si interrogano sull’apertura del portellone del tender e sull’alzata della deriva, entrambi aspetti che potrebbero aver influito sull’incidente. Agli investigatori interessa stabilire se vi siano state negligenze, errori umani o altri fattori che abbiano causato l’affondamento.

La posizione psicologica di Cutfield è critica, descritto da chi lo ha incontrato in hotel come “abbattuto e depresso.” La pressione mediatica e la responsabilità del comando potrebbero rapidamente trasformare questa inchiesta in una questione personale per il comandante, evidenziando le pesanti implicazioni che l’incidente ha su tutti coloro che vi erano a bordo.

L’hotel che ospita l’equipaggio: zone di non accesso

Accesso limitato a giornalisti e curiosi

L’Hotel Domina Zagarella di Palermo, dove soggiorna l’equipaggio del Bayesian, è diventato un punto di attenzione non solo per i familiari delle vittime ma anche per la stampa, rimasta all’esterno con accessi interdetti. Dopo la fuga di notizie riguardanti le condizioni di alcuni superstiti, la sicurezza dell’hotel ha bloccato l’ingresso di chiunque non fosse autorizzato. Sono state adottate misure rigorose per garantire la privacy dell’equipaggio e per consentirne il recupero emotivo dopo il drammatico evento.

I membri dell’equipaggio, diversi per nazionalità e professione, sono ora protetti dalle domande della stampa, mentre elicotteri e mezzi di soccorso hanno lasciato l’area, segnando un rientro alla normalità solo parziale per la comunità locale che ha assistito a questo tragico evento. La situazione è rimasta tesa, con un continuo dibattito pubblico sulle responsabilità legate al naufragio.

La chiusura delle ricerche e gli sviluppi futuri

Il ritorno alla normalità porticellese

Con il termine delle operazioni di soccorso, Porticello è tornata a essere accessibile al pubblico. Molti curiosi e cittadini si sono recati al molo per vedere da vicino il luogo della tragedia. I vigili del fuoco e la Guardia Costiera hanno completato le loro operazioni di sicurezza, compreso il montaggio di tende e camere iperbariche per situazioni d’emergenza. Finalmente riaperto il molo, i diportisti possono riprendere la loro routine, mentre il tragico evento continua a dominare le conversazioni locali.

Le autopsie e il futuro dell’inchiesta

Entro i prossimi giorni, la Procura di Termini Imerese dovrebbe conferire l’incarico per le autopsie delle sette vittime, essenziali non solo per chiarire le cause della morte, ma anche per il corso legale che potrebbe seguire. I corpi sono stati trasferiti presso l’Istituto di Medicina Legale, dove i periti eseguiranno esami e analisi. Il processo giudiziario si sta avviando, e i sviluppi potrebbero incidere notevolmente sulla responsabilità penale dell’equipaggio, oltre a fornire chiarezza sulle dinamiche del naufragio.

Le indagini sono lontane dall’essere chiuse, e così le domande su ciò che è accaduto quella notte nel mare di Porticello, mentre la comunità e i familiari delle vittime attendono risposte definitive.

Redazione

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