"Omicide con freccia: difensori affermano che voleva spaventare, ma sentenza non prevede ergastolo" - avvisatore.it
Il maestro d’ascia Evaristo Scalco, accusato di aver ucciso Javier Alfredo Miranda Romero con una freccia a Genova, ha ricevuto il sostegno dei suoi avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa. Durante la loro arringa davanti ai giudici della corte d’assise, i legali hanno affermato che Scalco non aveva intenzione di uccidere, ma solo di spaventare la vittima. Hanno definito l’evento come “preterintenzionale” e hanno sollevato il dubbio se una persona come Scalco, descritto come lavoratore, mite e avventuroso, debba essere condannato all’ergastolo. I legali hanno anche menzionato la possibilità di ricorrere all’istituto della giustizia riparativa in futuro.
Secondo gli avvocati di Scalco, il gesto commesso dal loro assistito è stato un “blackout” che lo ha portato a compiere un’azione di cui si è subito pentito. Hanno sottolineato che Scalco non aveva intenzione né di uccidere né di ferire, ma solo di spaventare la vittima. Hanno anche espresso il desiderio di poter ricorrere all’istituto della giustizia riparativa, anche se hanno ritenuto che fosse ancora troppo presto per farlo.
Durante l’udienza precedente, il pubblico ministero Arianna Ciavatti ha chiesto la condanna di Scalco all’ergastolo per omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dall’odio razziale. La sentenza è prevista per l’11 gennaio.
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