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Open Arms fermata amministrativamente a Crotone per il soccorso ai migranti

Open Arms: provvedimento di fermo amministrativo e sanzione fino a 10 mila euro

La nave della Ong spagnola Open Arms è stata oggetto di un provvedimento di fermo amministrativo per venti giorni e di una possibile sanzione fino a 10 mila euro. Questo a causa di un incidente avvenuto durante il soccorso di un’imbarcazione di migranti, in cui la Open Arms avrebbe ostacolato una motovedetta libica, disattendendo le indicazioni del Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo.

Verifiche e contestazioni delle autorità italiane

Il provvedimento è stato preso dopo le verifiche effettuate da personale di Polizia di Stato, Guardia Costiera e Guardia di Finanza, che sono saliti a bordo della nave al termine delle operazioni di sbarco dei 57 migranti soccorsi nel Mediterraneo. La Open Arms, dopo il soccorso, era stata destinata al porto di Brindisi, ma a causa delle difficili condizioni meteo marine, è stata indicata il porto di Crotone per lo sbarco dei migranti.

Nel porto calabrese, le forze dell’ordine hanno ascoltato il comandante e l’equipaggio della nave per oltre sei ore, contestando loro una serie di inadempienze in violazione del decreto Piantedosi. In particolare, le autorità italiane hanno ricevuto una segnalazione dalla Libia secondo cui la Open Arms avrebbe ostacolato una motovedetta libica durante il soccorso di 45 persone su un’imbarcazione nelle acque sar libiche. Questo intervento era stato negato anche dall’Imrcc. Le 45 persone sono state comunque prelevate dall’unità navale libica.

Precedenti casi di fermo amministrativo nel porto di Crotone

Non è la prima volta che una nave di una Ong viene sottoposta a fermo amministrativo nel porto di Crotone per violazioni del decreto Piantedosi. Nel dicembre scorso, la nave Humanity 1 di un’organizzazione tedesca ha subito la stessa misura a causa di violazioni simili.

Questo provvedimento di fermo amministrativo e la possibile sanzione economica rappresentano un segnale chiaro da parte delle autorità italiane nei confronti delle Ong che operano nel Mediterraneo. L’obiettivo è garantire che le operazioni di soccorso siano condotte nel rispetto delle norme e delle indicazioni delle autorità competenti.

Redazione

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