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Oreo si dissocia da Chiara Ferragni: niente accordi di beneficenza

Oreo risponde alle accuse di beneficenza finta

L’azienda produttrice dei famosi biscotti Oreo, Mondelēz International, ha risposto alle accuse mosse dal Codacons riguardo alla collaborazione con l’influencer Chiara Ferragni nel 2020. L’associazione aveva richiesto spiegazioni sulla capsule collection firmata dalla Ferragni, dalla quale era stata dichiarata una devoluzione totale degli incassi in beneficenza per combattere il Coronavirus. Tuttavia, secondo quanto comunicato dall’azienda al Codacons, non c’era alcun “accordo di beneficenza” con la Ferragni. L’accordo prevedeva solo che l’influencer cremonese disegnasse un packaging in edizione limitata per i biscotti Oreo Double. La decisione di donare il ricavato in beneficenza è stata presa autonomamente dalla Ferragni, al di fuori dell’accordo commerciale. Oreo ha preso le distanze dall’influencer e ha invitato a rivolgersi direttamente a lei per ulteriori informazioni sulla vendita della capsule collection e sulla donazione.

Le dichiarazioni di Chiara Ferragni sul ddl Beneficenza

Chiara Ferragni ha commentato il via libera in Consiglio dei Ministri al ddl Beneficenza, un decreto che mira a rendere le donazioni più trasparenti attraverso l’introduzione di regole stringenti. L’influencer ha espresso il suo sollievo nel sapere che chiunque voglia fare beneficenza non dovrà più preoccuparsi di essere ingiustamente accusato di truffa. Ferragni ha sottolineato l’importanza di disciplinare con regole chiare le attività di beneficenza legate alle iniziative commerciali. Tuttavia, il Codacons ha criticato le dichiarazioni dell’influencer, definendole “aberranti” e sottolineando che dimostrano la sua mancanza di comprensione della gravità delle sue azioni.

La verità sulla “finta beneficenza”

La replica di Oreo alle accuse del Codacons ha chiarito che l’azienda non era coinvolta nella decisione di devolvere il ricavato in beneficenza. La Ferragni ha preso autonomamente la decisione di donare l’ammontare derivante dalla vendita della parte della capsule collection di sua proprietà. Questo conferma che la beneficenza è stata una scelta unilaterale dell’influencer e non ha coinvolto direttamente Oreo. La risposta dell’azienda mette in luce la necessità di regole chiare per le attività di beneficenza legate alle iniziative commerciali, come sottolineato dalla stessa Ferragni. Il ddl Beneficenza, approvato dal Consiglio dei Ministri, mira proprio a garantire maggiore trasparenza in questo settore.

Redazione

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