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Palermo, scoperta agghiacciante nel Parco delle Madonie: cane torturato e impiccato

Un tragico episodio ha scosso la comunità di Blufi, un comune situato nel Parco delle Madonie, in provincia di Palermo. Il piccolo cane di nome Brian, scomparso alcuni giorni fa, è stato ritrovato morto in circostanze agghiaccianti. L’animale è stato legato, torturato e impiccato, suscitando indignazione e orrore tra gli abitanti della zona e gli amanti degli animali.

Il ritrovamento di Brian

Il corpo di Brian è stato scoperto in condizioni strazianti: legato per zampe e muso, l’animale è stato brutalmente picchiato, tanto da essere scuoiato vivo, prima di essere impiccato, morendo lentamente. Questo atroce crimine è stato denunciato attraverso un post sulla pagina Facebook ‘Dispersi sulle Madonie’, dove si è diffusa la notizia della sua tragica fine. La brutalità di questo atto ha colpito profondamente la comunità locale, generando una forte reazione di sdegno e richiesta di giustizia.

Intervento dell’AIDAA

In risposta a questo crimine, l’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) ha deciso di intervenire attivamente. Lorenzo Croce, presidente nazionale dell’associazione, ha annunciato la presentazione di una denuncia contro ignoti e l’istituzione di una taglia di 1.500 euro per chi fornirà informazioni utili all’identificazione del responsabile. “Verrà pagata a chiunque con una denuncia formale fornirà informazioni utili a individuare l’autore di questo crimine”, ha dichiarato Croce all’agenzia Adnkronos.

La condanna della violenza sugli animali

Il presidente dell’AIDAA ha sottolineato l’orrore di quanto accaduto a Brian, affermando che “quello che è accaduto a Blufi va oltre l’orrore”. Croce ha evidenziato che l’animale è stato rapito e torturato per giorni, senza una motivazione apparente che possa giustificare una simile crudeltà. “Qualunque sia la ragione, è inaccettabile torturare un essere vivente. Neanche il peggior criminale può immaginare una cosa del genere”, ha aggiunto. L’AIDAA ha lanciato un appello affinché il responsabile venga assicurato alla giustizia, evidenziando che questo episodio è solo l’ennesimo atto di violenza nei confronti degli animali, che richiede una riflessione profonda sulle pene ancora troppo leggere per chi commette tali atrocità.

Francesca Monti

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