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Pensioni: Quota 103 non aumenta l’età degli assegni anticipati

Quota 103: le nuove soglie per la pensione anticipata nel 2023

Nel 2023, con l’introduzione di Quota 103, si riduce il numero delle uscite prima della soglia di vecchiaia, ma non cambia l’età di decorrenza degli assegni anticipati. Secondo l’ultimo monitoraggio dell’Inps sui flussi di pensionamento, nel pubblico impiego l’età di decorrenza rimane stabile rispetto al 2022, fermandosi a 62,3 anni. Tuttavia, ci sono alcune variazioni a seconda del settore:

  • Nel caso degli uomini nel pubblico impiego, l’età scende da 62 a 61,8 anni.

  • Tra i commercianti, l’età rimane stabile a 62,1 anni.

  • Nel settore degli artigiani, l’età diminuisce leggermente, passando da 61,4 a 61,3 anni.

  • Nella gestione dei coltivatori diretti, l’età di uscita anticipata aumenta da 60,9 a 61 anni.

È interessante notare che l’età effettiva per i pensionamenti di vecchiaia rimane stabile a 61,1 anni per i lavoratori dipendenti nel confronto tra il 2023 e il 2022.

Quota 103 nel pubblico impiego: nessuna variazione dell’età di decorrenza degli assegni anticipati

Nonostante l’introduzione di Quota 103 nel pubblico impiego, l’età di decorrenza degli assegni anticipati rimane invariata rispetto al 2022, fermandosi a 62,3 anni. Gli uomini vedono la soglia scendere da 62 a 61,8 anni, mentre le donne lavoratrici pubbliche la vedono aumentare da 62,6 a 63,7 anni. L’età effettiva per i pensionamenti di vecchiaia rimane stabile a 67,3 anni.

Variazioni nelle soglie di pensionamento per gli artigiani e i commercianti

Nel settore degli artigiani, l’età media di decorrenza dei trattamenti anticipati si riduce leggermente, passando dai 61,4 anni del 2022 ai 61,3 anni del 2023. Per i commercianti, invece, l’età rimane stabile a 62,1 anni. Tuttavia, nella stessa gestione Inps, la soglia complessiva di pensionamento dei trattamenti di vecchiaia diminuisce da 67,3 a 67,2 anni.

In conclusione, nel confronto tra il 2023 e il 2022, l’età effettiva per l’accesso alla pensione anticipata rimane stabile a 61,1 anni per i lavoratori dipendenti. Per i coltivatori diretti, mezzadri e coloni, l’età di uscita anticipata aumenta leggermente da 60,9 a 61 anni. Questi dati evidenziano le variazioni nelle soglie di pensionamento in base al settore di appartenenza, fornendo un quadro completo delle modifiche introdotte da Quota 103 nel 2023.

Redazione

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