Pg Bono critica la legge bavaglio: un autogol per la libertà di espressione - avvisatore.it
Il sostituto procuratore generale di Caltanissetta, Gaetano Bono, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alla legge approvata dalla Camera, che limita la libertà di stampa. Durante la presentazione del suo libro a Enna, Bono ha sottolineato che questa legge, se passasse anche in Senato senza modifiche, ridurrebbe il diritto di cronaca e priverebbe l’opinione pubblica di un importante strumento di controllo democratico sulla magistratura. Inoltre, secondo Bono, questa limitazione non sarebbe compensata da una migliore tutela del diritto alla presunzione di innocenza.
Bono ha evidenziato due motivi principali per cui questa legge non garantirebbe la presunzione di innocenza. In primo luogo, anche se l’arresto potrà essere riassunto, non si può essere certi che la sintesi giornalistica sia fedele al testo dell’ordinanza se quest’ultimo è secretato. Ciò potrebbe violare la presunzione di innocenza delle persone arrestate, in quanto la cronaca si baserebbe sull’interpretazione del giornalista anziché sul provvedimento del giudice. In secondo luogo, la legge consentirebbe la pubblicazione dell’ordinanza di custodia cautelare solo dopo la conclusione delle indagini preliminari o dell’udienza preliminare, quando l’accertamento definitivo è ancora molto lontano nel tempo.
Bono ha proposto una soluzione che concilia il diritto di cronaca e la presunzione di innocenza. Ha suggerito che le notizie sugli arresti dovrebbero essere il più chiare possibile nel precisare la fase in cui intervengono e la natura provvisoria delle accuse mosse alle persone arrestate. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di garantire lo stesso spazio mediatico alle notizie riguardanti le assoluzioni definitive e le scarcerazioni, come viene dato alle corrispondenti notizie riguardanti le condanne non definitive e gli arresti.
Bono ha sottolineato l’importanza di adottare la massima prudenza nel contemperare i valori costituzionali in conflitto. La legge attuale, se passasse senza modifiche, limiterebbe la libertà di stampa e ridimensionerebbe il diritto di cronaca, privando così l’opinione pubblica di un essenziale strumento di controllo democratico sulla magistratura. Tuttavia, secondo Bono, questa limitazione non sarebbe compensata da una migliore tutela del diritto alla presunzione di innocenza.
Bono ha proposto una soluzione che concilia il diritto di cronaca e la presunzione di innocenza. Ha suggerito che le notizie sugli arresti dovrebbero essere il più chiare possibile nel precisare la fase in cui intervengono e la natura provvisoria delle accuse mosse alle persone arrestate. Inoltre, ha sottolineato l’importanza di garantire lo stesso spazio mediatico alle notizie riguardanti le assoluzioni definitive e le scarcerazioni, come viene dato alle corrispondenti notizie riguardanti le condanne non definitive e gli arresti. Secondo Bono, questa sarebbe una norma di civiltà che concilierebbe il diritto di cronaca con la presunzione di innocenza.
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