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Piattaforma Mares: 21 Paesi rafforzano scambi dati per la sicurezza in mare

Ventuno Paesi a confronto a Roma per potenziare la sicurezza in mare

Ventuno Paesi si sono riuniti a Roma per discutere e potenziare la sicurezza in mare attraverso lo scambio di dati e informazioni sulla piattaforma Mares. Questa piattaforma, gestita dal Comando generale delle Capitanerie di porto – Guardia costiera dal 2009, ha l’obiettivo di consolidare e migliorare la condivisione delle informazioni per affrontare le nuove minacce e il mutato contesto internazionale.

Un miliardo di dati e 20mila navi monitorate ogni mese

Il sistema Mares, noto anche come Mediterranean Ais Regional Exchange System, fa parte del meccanismo comunitario di monitoraggio del traffico marittimo SafeSeaNet. Ogni mese, questo sistema scambia un miliardo di dati sulle navi in transito nel Mar Mediterraneo e nel Mar Nero, provenienti dai Paesi costieri aderenti. Oltre 20mila navi vengono monitorate mensilmente, fornendo informazioni dettagliate sulla loro posizione, il carico a bordo, la rotta e la destinazione. Queste informazioni sono cruciali per prevenire collisioni in mare, garantire la sicurezza degli equipaggi e proteggere l’ambiente marino e costiero. Inoltre, sono fondamentali per le operazioni di ricerca e soccorso in mare e per combattere l’inquinamento marino.

Sei potenziali nuovi aderenti

Alla riunione hanno partecipato gli esperti dei Paesi costieri coinvolti nello scambio di informazioni tramite il sistema Ais (Automatic Information System), insieme ai potenziali nuovi aderenti: Bosnia-Erzegovina, Turchia, Egitto, Libia, Israele e Moldavia. Questi Paesi sono beneficiari di progetti internazionali di cooperazione sulla sicurezza marittima finanziati nell’ambito della politica comunitaria di vicinato. Inoltre, hanno partecipato come osservatori i rappresentanti della Norwegian Coastal Administration, che gestisce altri due sistemi regionali Ais nell’Unione europea: il Nsatl per il Mar del Nord e il Nord Atlantico, e l’Helcom per il Mar Baltico. Edmunds Belinskis dell’Agenzia europea per la sicurezza marittima ha partecipato come senior project officer for maritime surveillance.

Carlone: «Monitoraggio cruciale per il Mediterraneo»

I lavori sono stati aperti dal comandante generale della Guardia costiera, l’ammiraglio ispettore capo Nicola Carlone, che ha sottolineato l’importanza del monitoraggio per il Mediterraneo. Ha affermato: “Il Mediterraneo è un mare particolarmente complesso caratterizzato da un intenso traffico marittimo, che richiede soluzioni moderne, efficaci e integrate per garantire un maggior controllo su tutto il bacino. Sono certo che la sinergia tra Paesi, anche quelli che aderiranno in futuro al sistema, possa essere determinante per incrementare il livello di operatività di questo sistema di monitoraggio del traffico marittimo con l’obiettivo comune di garantire una sempre maggiore sicurezza delle attività marittime“.

Redazione

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