Primarie e caucus in Nevada: il caos mette a rischio il successo di Trump - avvisatore.it
Il caotico duello a distanza tra Donald Trump e Nikki Haley nel Nevada sta generando molta confusione tra gli elettori repubblicani dello Stato. Oggi si svolgono le primarie, ma partecipa solo l’ex ambasciatrice all’Onu, mentre l’ex presidente parteciperà, sempre da solo, ai caucus. Secondo quanto riportato da Nbcnews, migliaia di elettori stanno telefonando ai funzionari locali per chiedere perché hanno ricevuto la scheda elettorale senza il nome del loro candidato preferito. Molti di loro non si rendono conto che per votare per Trump dovranno recarsi giovedì alle riunioni dei caucus, durante le quali verranno poi attribuiti i delegati. Nonostante Trump abbia già virtualmente in tasca tutti i 26 delegati del Nevada, il suo team elettorale guarda con preoccupazione a questa tappa delle primarie, temendo una bassa affluenza ai caucus, che potrebbe essere sfruttata da Haley per denunciare un flop dell’avversario in vista del duello decisivo del 24 febbraio in South Carolina.
Nonostante la vittoria numerica assicurata, il team di Trump teme che la decisione di partecipare ai caucus anziché alle primarie possa rivelarsi un boomerang politico. Secondo quanto riportato da Axios, una bassa affluenza ai caucus, inferiore a quella delle primarie, potrebbe essere utilizzata da Haley per denunciare un fallimento dell’ex presidente. È importante sottolineare che, nonostante Trump abbia già garantito tutti i 26 delegati del Nevada, il suo team elettorale guarda con preoccupazione a questa situazione. La scelta di partecipare ai caucus anziché alle primarie è stata presa per accogliere la richiesta dei repubblicani dello Stato, ma potrebbe rivelarsi un rischio politico.
La situazione caotica nel Nevada è stata determinata da una riforma delle primarie decisa dal Partito democratico, sostenuto da Joe Biden. L’Assemblea Legislativa del Nevada, controllata dai dem, ha accolto il calendario riformato delle primarie, dando maggiore rilievo al voto nello Stato e al suo forte elettorato ispanico. Questo ha comportato la trasformazione dei caucus, gestiti dai partiti, in vere e proprie primarie, organizzate dalle autorità elettorali statali. Tuttavia, il partito repubblicano del Nevada non ha accettato questo cambiamento e ha fatto ricorso, accusando i democratici di voler interferire nella scelta del candidato presidenziale repubblicano. Di conseguenza, i repubblicani del Nevada hanno confermato i caucus per l’8 febbraio, rendendo le primarie, a cui si era già iscritta Haley, ininfluenti perché non potranno assegnare delegati da inviare alla convention.
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