Ultimo aggiornamento il 11 Settembre 2024 by Redazione
È stato confermato a Brescia il primo caso autoctono di dengue in Italia nel 2024. La notizia è stata diffusa dall’Agenzia di Tutela della Salute di Brescia, che ha comunicato come il soggetto positivo non avesse effettuato viaggi all’estero. Questo risveglia l’attenzione su una patologia tropicale che può ora rappresentare un rischio per la salute anche nelle regioni italiane.
cosa è la dengue e come si trasmette
La dengue è una malattia virale spesso trasmessa dalla puntura di zanzare infette, in particolare dalla specie Aedes aegypti, originaria delle zone tropicali e subtropicali. In Italia, la zanzara tigre , che può fungere da vettore, è diffusa in molte aree, il che aumenta il rischio di contagio. L’epidemia di dengue si verifica comunemente in paesi con climi caldi e umidi, dove le condizioni sono favorevoli per la proliferazione delle zanzare.
Il contagio avviene solo attraverso la puntura di una zanzara infetta, e non da persona a persona, il che significa che un caso di dengue autoctono può allarmare le autorità sanitarie, ma non necessariamente comporta il rischio immediato di epidemia all’interno della comunità. L’ATS di Brescia ha specificato che è fondamentale applicare le misure preventive per evitare la proliferazione delle zanzare.
interventi di sanità pubblica attivato dall’ATS
Dopo la segnalazione del caso, l’ATS ha attivato un protocollo di emergenza che include la notifica ai comuni in cui la persona si era recata per lavoro e residenza. Le autorità locali hanno immediatamente avviato operazioni di disinfestazione seguendo le linee guida ministeriali e regionali. Questi interventi sono volti a ridurre la popolazione di zanzare e limitare eventuali ulteriori contagi.
Il Dipartimento veterinario, in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna , ha predisposto trappole per la cattura delle zanzare. Tali misure sono necessarie per valutare l’efficacia delle disinfestazioni effettuate e per monitorare la situazione entomologica nella zona colpita, contribuendo così a informare le strategie di sanità pubblica per il futuro.
opinioni degli esperti sulla situazione attuale
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha sollevato interrogativi sulla possibilità che ci siano altri casi non segnalati in Italia, sottolineando come la dengue debba essere una patologia considerata anche al di fuori delle aree endemiche. Secondo Bassetti, è fondamentale mantenere alta l’attenzione e attuare un monitoraggio efficace.
L’epidemiologo Massimo Ciccozzi ha voluto discutere dell’impatto concreto della trasmissione della dengue, evidenziando che, sebbene la situazione sia allarmante, non è semplice che la malattia si diffonda ampiamente. Egli ha affermato che la prevenzione deve concentrarsi sulla riduzione delle fonti di ristagno d’acqua, dove le zanzare possono deporre le uova. Questa attività è cruciale per limitare le opportunità di contagio, soprattutto con l’aumento della popolazione di zanzare tigre.
Le autorità continuano a raccomandare misure preventive a livello individuale, come l’uso di repellenti per insetti e la protezione degli ambienti domestici, ma anche la sensibilizzazione della popolazione rimane fondamentale per contrastare la diffusione di malattie come la dengue, sempre più rilevanti anche in contesti non endemici.