Processo Amato: la testimonianza della figlia Anna Chiara sulle morti sospette di madre e nonna - Occhioche.it
La figlia di Giampaolo Amato, medico accusato dell’omicidio della moglie Isabella Linsalata e della suocera Giulia Tateo, ha fornito la sua testimonianza davanti alla Corte d’Assise di Bologna. Anna Chiara Amato, insieme al fratello Nicola, non è parte civile nel processo e durante le quasi cinque ore di testimonianza non ha mai espresso accuse dirette nei confronti del padre.
Anna Chiara ha descritto la sua famiglia, prima della scoperta della relazione extraconiugale del padre, come “quella del Mulino Bianco”. Tuttavia, dopo la morte della madre e della nonna, la ragazza ha ammesso di aver fatto ipotesi su chiunque, compreso il padre, pur non avendo mai avuto sospetti razionali su di lui.
Riguardo alla madre, Isabella Linsalata, Anna Chiara ha dichiarato che pensava prendesse dei farmaci per dormire, ma temeva che esagerasse, portandola a non essere sempre lucida. La giovane ha espresso il timore che la madre, a causa dell’abuso di benzodiazepine, potesse aver pensato che fosse il padre a somministrargliele. Tuttavia, ha sottolineato che se Isabella fosse stata davvero convinta di questo, sarebbe stato per lei inconcepibile e inaccettabile che continuasse a frequentare il marito e a permettergli di stare con i figli.
Anna Chiara ha anche rivelato che, dopo le analisi che hanno mostrato la presenza di benzodiazepine nel corpo di Isabella, un’amica della madre le aveva confidato che quest’ultima nutriva sospetti su Giampaolo. Tuttavia, Isabella non volle più parlare dell’argomento, facendo supporre ad Anna Chiara che il sospetto fosse nato in un momento di confusione.
Dopo la scoperta della relazione extraconiugale del padre, Anna Chiara ha raccontato che la madre era estremamente sofferente e aveva reazioni comprensibili. La ragazza ha anche menzionato che Isabella soffriva di narcolessia, e che gli episodi erano aumentati dopo che Giampaolo aveva lasciato la casa.
Durante la testimonianza, le amiche di Isabella presenti in aula hanno manifestato il loro disappunto con un brusio di disapprovazione. La Corte d’Assise di Bologna continuerà a indagare sul caso per fare luce sulle morti sospette di Isabella Linsalata e Giulia Tateo.
‘avvocato difensore di Giampaolo Amato, contattato per un commento, ha preferito non rilasciare dichiarazioni, riservandosi di farlo nel corso delle prossime udienze. La strategia difensiva sarà probabilmente volta a dimostrare l’assenza di prove concrete a carico del medico e a mettere in dubbio le accuse mosse dalla Procura.
Nelle prossime settimane, la Corte d’Assise di Bologna ascolterà altre testimonianze chiave e valuterà le prove raccolte per determinare la colpevolezza o meno di Giampaolo Amato. ‘esito del processo potrebbe dipendere dalle dichiarazioni dei testimoni e dalla solidità delle prove presentate dall’accusa. Il caso continua a suscitare grande interesse mediatico e a tenere con il fiato sospeso l’opinione pubblica.
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