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Protesta trattori: blocchi stradali nel Sassarese

Operatori agricoli sardi aderiscono alla protesta contro la crisi del settore

Questa mattina, circa un centinaio di operatori della campagna del nord Sardegna hanno aderito all’appello di “Riscatto agricolo” unendosi alla protesta che si sta diffondendo in tutta Europa contro la crisi del settore e le politiche comunitarie. La protesta ha preso forma con l’arrivo di circa cinquanta trattori al cavalcavia che sovrasta la statale 131, la principale arteria che collega il sud con il nord della Sardegna, all’altezza del bivio per Muros e Codrongianos. Qui, i manifestanti hanno bloccato la strada per alcuni minuti, cercando di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sui problemi che affliggono il settore agricolo, anche nel nord ovest dell’Isola.

Le lamentele degli operatori agricoli contro le politiche europee

Durante la protesta, i partecipanti hanno acceso i motori dei trattori e suonato i clacson, mostrando poca voglia di parlare. Il loro principale obiettivo è stato quello di puntare il dito contro Bruxelles e le politiche europee che ritengono stiano danneggiando il settore agricolo. Secondo loro, la Politica Agricola Comune (PAC) garantisce loro un reddito misero senza la necessità di lavorare, mentre le loro aziende vanno in rovina. Inoltre, hanno espresso preoccupazione per l’importazione di farina di grillo e carni sintetiche, temendo che il settore agricolo possa diventare anch’esso un laboratorio. Gli operatori agricoli hanno denunciato anche il caro gasolio, i costi dei concimi, l’Irpef sui terreni e l’aumento delle tasse, sostenendo che il loro lavoro non viene valorizzato e che la politica deve intervenire per permettere loro di lavorare. Hanno concluso con un avvertimento, dichiarando di essere stanchi di subire colpi ai fianchi.

La protesta come simbolo di una crisi diffusa nel settore agricolo

La protesta dei operatori agricoli sardi si inserisce in un contesto più ampio di crisi nel settore agricolo che coinvolge l’intera Europa. La manifestazione è stata organizzata come un’azione simbolica per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sui problemi che affliggono gli agricoltori. La scelta di bloccare la statale 131, una delle principali arterie della Sardegna, è stata fatta per rendere evidente l’urgenza di intervenire e sostenere il settore agricolo. Gli operatori agricoli chiedono un riconoscimento del valore del loro lavoro e misure concrete per affrontare la crisi che sta mettendo a rischio le loro aziende. La protesta è un segnale di unione e solidarietà tra gli agricoltori, che si stanno mobilitando in tutta Europa per far sentire la loro voce e ottenere un cambiamento nelle politiche agricole.

Redazione

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