Proteste a Tel Aviv: Israele in conflitto con gli USA a causa di Netanyahu - avvisatore.it
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha smentito le affermazioni del presidente degli Stati Uniti Joe Biden riguardo alla possibilità di creare uno Stato palestinese nella Striscia di Gaza. In un comunicato ufficiale, Netanyahu ha ribadito la sua posizione sulla necessità di mantenere il pieno controllo di sicurezza della regione dopo l’eliminazione di Hamas, al fine di garantire la sicurezza di Israele. Questo contrasta con la richiesta di sovranità palestinese. Biden, d’altro canto, ha affermato che esistono diverse soluzioni a due Stati, citando esempi di Paesi membri dell’ONU senza forze militari o con limitazioni.
Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha criticato Netanyahu per aver reso pubblico lo scontro con gli Stati Uniti. Ha sottolineato che i rapporti con Washington sono troppo importanti per essere trasformati in litigi pubblici a scopo di guadagno politico. Lapid ha affermato di aver avuto scontri difficili con gli americani, ma di non averli mai gestiti in conferenze stampa. Ha definito l’azione di Netanyahu irresponsabile, soprattutto considerando che siamo in tempo di guerra e gli Stati Uniti sono al nostro fianco.
Il segretario generale dell’ONU António Guterres ha criticato aspramente la posizione di Netanyahu, definendo inaccettabile il rifiuto della soluzione a due Stati per israeliani e palestinesi. Ha sottolineato che il popolo palestinese ha il diritto di avere uno Stato. Guterres ha condannato gli attacchi di Hamas e la distruzione di Gaza, che ha causato un numero senza precedenti di vittime civili. Ha evidenziato la tragedia dei 152 dipendenti dell’ONU tra le vittime e ha chiesto un cessate il fuoco immediato e umanitario, nonché la liberazione incondizionata di tutti gli ostaggi. Ha sottolineato l’importanza di evitare che il conflitto coinvolga altri Paesi della regione o la Cisgiordania, affermando che il rifiuto della soluzione a due Stati prolungherebbe il conflitto e alimenterebbe l’estremismo.
In migliaia sono scesi in strada in diverse città di Israele per protestare contro il governo. A Tel Aviv e Cesarea, i cortei hanno bloccato le strade chiedendo il ritorno degli ostaggi nelle mani di Hamas dal 7 ottobre. A Gerusalemme, centinaia di persone si sono radunate fuori dalla residenza del presidente per chiedere nuove elezioni e sostituire Netanyahu. I manifestanti hanno esposto cartelli e striscioni, esprimendo il loro dissenso e chiedendo un diverso tipo di leadership. Le proteste si sono svolte nonostante il periodo di guerra, poiché i manifestanti ritengono che il governo stia conducendo il conflitto senza un piano chiaro per il dopo-guerra. La richiesta principale è quella di fissare una data per le elezioni.
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