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Raccolta mele in Italia: produzione stimata a 2,1 miliardi di chili, in calo dell’1% rispetto al 2022

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L’Italia avvia la stagione della raccolta delle mele, frutto popolare e molto amato in tutto il Paese. Le stime di produzione per quest’anno segnano circa 2,1 miliardi di chili, con una leggera diminuzione dell’1% rispetto all’anno scorso. Coldiretti Trentino Alto Adige ha fornito un’analisi approfondita sui dati di Prognosfruit, in coincidenza con l’inizio delle operazioni di raccolta nella regione, che rappresenta due terzi della produzione nazionale. Le note climatiche e le condizioni meteorologiche avverse stanno influenzando questa annata agricola.

Situazione attuale della produzione di mele in Italia

Dati sulla produzione e le regioni coinvolte

La raccolta di mele in Italia è un evento importante per il settore agricolo nazionale. Il Trentino Alto Adige si conferma come la principale regione produttrice, ma quest’anno ha subito un impatto significativo a causa delle gelate primaverili. Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige, evidenzia che si prevede un calo della produzione del 7% in Trentino e del 9% in Alto Adige. Nonostante la diminuzione della quantità, la qualità del raccolto rimane elevata, grazie a un clima favorevole durante le prime fasi della stagione.

Il Piemonte, invece, ha registrato un aumento di produzione pari all’8%, consolidando la sua posizione di secondo produttore. Anche altre regioni, come il Veneto e l’Emilia Romagna, hanno mostrato risultati positivi: il Veneto ha visto un incremento del 33%, mentre l’Emilia Romagna ha raggiunto un aumento del 15%. Questi dati sono particolarmente significativi, sembrando contrastare le difficoltà climatiche che hanno afflitto il settore in altre aree.

Confronto con il contesto europeo

L’Italia si posiziona al secondo posto nella produzione di mele in Europa, superata solo dalla Polonia, che ha registrato un calo del 20%. A seguire ci sono Francia e Germania, mentre la produzione totale di mele nell’Unione Europea è prevista per raggiungere i 10,2 miliardi di chili, con una contrazione dell’11% rispetto alla scorsa annata. Questo contesto evidenzia come il mercato europeo delle mele stia affrontando sfide significative e differenziazioni regionali nelle produzioni.

Varietà di mele e impatti climatici

Varietà principali e loro performance

Tra le varietà più diffuse e consumate in Italia, Coldiretti segnala una diminuzione dei raccolti di Golden Delicious e Gala, previsti rispettivamente in calo del 10% e dell’11%. Anche il segmento delle mele biologiche ha subito una diminuzione, con una flessione del 6%. Le mele biologiche rappresentano circa il 7% della produzione complessiva, indicando un crescente interesse da parte dei consumatori per prodotti sostenibili e di qualità.

La questione climatica e le soluzioni proposte

Le sfide assunte dai cambiamenti climatici si stanno mostrando sempre più evidenti per il settore. Gelate inattese e condizioni climatiche sfavorevoli possono compromettere fortemente i raccolti, mettendo in evidenza la vulnerabilità del settore agricolo. Coldiretti Trentino Alto Adige ha sottolineato l’importanza di investire in sistemi di difesa attiva e passiva per affrontare le minacce rappresentate dai cambiamenti climatici e dagli insetti alieni.

Per ottimizzare i raccolti e garantire una fornitura costante di mele di alta qualità, è essenziale che i produttori si adattino alle nuove realtà e investano in tecnologie e pratiche agricole innovative. Queste misure potrebbero rivelarsi decisive per mantenere la competitività delle mele italiane sui mercati nazionali e internazionali, tutelando così i consumatori e il valore delle produzioni locali.

Redazione

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