Ultimo aggiornamento il 9 Gennaio 2024 by Redazione
Il 2023 potrebbe essere uno degli anni più caldi degli ultimi 100.000 anni
Secondo i climatologi, il 2023 potrebbe essere uno degli anni più caldi degli ultimi 100.000 anni. Utilizzando dati provenienti da prove geologiche e letture satellitari, gli scienziati hanno scoperto che il 2023 potrebbe essere un anno di surriscaldamento globale senza precedenti. Carlo Buontempo, direttore del servizio Copernicus Climate Change dell’Unione europea, ha affermato che “non c’erano ancora città, libri, agricoltura o animali domestici su questo pianeta l’ultima volta che la temperatura è stata così alta”. Samantha Burgess, vicedirettore del servizio, ha aggiunto che il 2023 non solo è l’anno più caldo mai registrato, ma è anche il primo anno in cui tutti i giorni sono stati più caldi di almeno 1°C rispetto al periodo preindustriale.
Le conseguenze del surriscaldamento globale
Anche un decimo di grado di surriscaldamento globale in più può avere conseguenze significative. Questo fenomeno intensifica le ondate di calore e le tempeste, contribuisce all’innalzamento dei mari e accelera la fusione dei ghiacciai e delle calotte glaciali. Nel corso dell’anno scorso, queste conseguenze sono state evidenti in tutto il mondo. Paesi come l’Iran, la Cina, la Grecia, la Spagna, il Texas e il Sud America hanno subito temperature record e eventi meteorologici estremi. Inoltre, il Canada ha affrontato la stagione degli incendi più distruttiva mai registrata, mentre intorno alle coste dell’Antartide si è formato meno ghiaccio marino rispetto a qualsiasi altro periodo.
In Italia, si sono verificati numerosi eventi estremi legati al clima, come alluvioni, danni da trombe d’aria, grandinate, esondazioni fluviali, danni da mareggiate, siccità prolungata, temperature estreme in città, smottamenti causati da piogge intense e danni alle infrastrutture. Questi dati sono stati riportati dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente.
Fattori naturali e umani che contribuiscono al surriscaldamento globale
La concentrazione di anidride carbonica e altri gas serra nell’atmosfera è il principale motore del surriscaldamento globale. Tuttavia, nel corso dell’anno scorso, diversi altri fattori naturali e legati alle attività umane hanno contribuito all’aumento delle temperature. Ad esempio, l’eruzione di un vulcano sottomarino al largo di Tonga ha emesso grandi quantità di vapore acqueo nell’atmosfera, intrappolando più calore vicino alla superficie terrestre. Inoltre, i recenti limiti all’inquinamento da zolfo causato dalle navi hanno ridotto i livelli di aerosol solforosi, che aiutano a raffreddare il pianeta riflettendo la radiazione solare.
Un altro fattore che ha contribuito al surriscaldamento globale è stato El Niño, un cambiamento nei modelli meteorologici del Pacifico tropicale. Negli ultimi decenni, gli anni molto caldi sono stati spesso associati a El Niño. Sebbene El Niño non sia stato il principale motore del caldo anomalo registrato l’anno scorso, potrebbe avere un effetto ancora più disastroso sul clima di quest’anno. Gli esperti avvertono che il 2023 potrebbe essere nuovamente uno degli anni più caldi mai registrati.
Questi dati allarmanti sottolineano l’importanza di adottare misure concrete per contrastare il surriscaldamento globale e mitigare i suoi effetti. La lotta al cambiamento climatico deve essere una priorità globale per garantire un futuro sostenibile per il nostro pianeta.