Rems: 300 giorni di ospedale, nessun posto disponibile - avvisatore.it
Marino Petronio, un uomo di 67 anni “parzialmente capace di intendere e di volere”, è stato protagonista di un tragico evento il 16 marzo 2023. Quel giorno, Petronio ha ucciso suo figlio disabile, Alberto, di 38 anni, con coltellate e ha tentato di suicidarsi. Questo terribile episodio ha portato alla sua condanna a una misura di sicurezza in una Rems, dove è stato ricoverato per circa 300 giorni. Tuttavia, secondo il Procuratore capo Antonio De Nicolo, questa situazione è uno scandalo che continua nell’indifferenza delle istituzioni sanitarie.
Il Procuratore capo, Antonio De Nicolo, ha espresso la sua indignazione riguardo alla situazione di Marino Petronio. Ha definito la sua permanenza nella Rems dell’ospedale Maggiore come un autentico scandalo e ha criticato l’indifferenza delle istituzioni sanitarie. Secondo De Nicolo, Petronio non dovrebbe essere in una Rems, ma in un’altra struttura adeguata. Il Procuratore capo ha sottolineato il ruolo positivo dell’azienda sanitaria nel contenere i danni e ha evidenziato il fatto che stanno facendo più di quanto dovrebbero. Tuttavia, ha sottolineato il silenzio assordante delle istituzioni di fronte a questa situazione.
La sera del 16 marzo, Marino Petronio ha commesso l’omicidio di suo figlio disabile, Alberto, utilizzando un coltello. Successivamente, ha tentato di togliersi la vita. Fortunatamente, è stato salvato dai sanitari del 118 che hanno trovato una scena raccapricciante. Le indagini sono state condotte dalla Squadra mobile e coordinate dal pm Massimo De Bortoli. Questo evento ha portato alla condanna di Petronio e al suo ricovero nella Rems dell’ospedale Maggiore, dove è stato piantonato da sei agenti penitenziari per garantire la sua sorveglianza.
In Friuli Venezia Giulia, ci sono tre Rems con un totale di 8 posti disponibili. La situazione di Marino Petronio solleva interrogativi sulla gestione delle persone con problemi di salute mentale e sulla necessità di fornire loro un’adeguata assistenza e cura. La vicenda di Petronio evidenzia anche la mancanza di risorse e di attenzione da parte delle istituzioni sanitarie, che dovrebbero garantire la sicurezza e il benessere di tutti i cittadini.
Questo articolo è stato riscritto sulla base dell’originale pubblicato su TriestePrima.
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