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Riforma contabilità pubblica: più trasparenza ma preoccupazione per piccoli comuni

Una riforma che cambierà la contabilità delle amministrazioni pubbliche italiane

La riforma 1.15 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) avrà un impatto significativo sul lavoro dei professionisti contabili che gestiscono le oltre 12mila amministrazioni pubbliche italiane. Secondo il Centro Studi Enti Locali (Csel), entro il 2026, l’intero sistema pubblico italiano utilizzerà un unico sistema di contabilità basato sul principio “accrual”. Questo principio si riferisce alla contabilità economico-patrimoniale, in cui le transazioni e gli eventi economici sono rilevanti in bilancio quando si verificano, indipendentemente dal momento in cui si manifestano le relative transazioni finanziarie.

Secondo il Csel, questa riforma ha una forte matrice comunitaria e porterà numerosi vantaggi. Una volta attuata, tutti i bilanci pubblici italiani saranno perfettamente comparabili, consentendo a organi di controllo, cittadini, classe politica e osservatori qualificati di valutare meglio l’operato delle amministrazioni e i costi e ricavi legati a ogni singolo servizio erogato. Un sistema contabile basato sul principio “accrual” fornisce una base informativa più completa e accurata, migliorando i processi gestionali interni e consentendo una valutazione veritiera della ricchezza di un Paese.

Tuttavia, ci sono anche dei potenziali rischi legati all’attuazione di questa riforma. Il Csel avverte che ci potrebbero essere difficoltà nella comprensione delle nuove regole da parte di coloro che dovranno attuarle, soprattutto nei comuni più piccoli con organici ridotti e competenze non sempre adeguate. L’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) sta già cercando di convincere il governo ad adottare percorsi semplificati per il passaggio dei piccoli comuni al nuovo sistema “accrual”. Inoltre, sarà necessario organizzare un massiccio piano di formazione e affiancamento dei responsabili dei servizi finanziari degli enti pubblici italiani per assistere nella transizione verso il nuovo sistema contabile.

Nicola Tonveronachi, amministratore delegato di Csel, auspica che la riforma “accrual” venga utilizzata anche per correggere alcune storture presenti nel Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Tuel). In particolare, Tonveronachi sottolinea l’importanza di introdurre procedure di risanamento per gli enti in difficoltà finanziaria, soprattutto nel Mezzogiorno.

In conclusione, la riforma 1.15 del Pnrr porterà un cambiamento significativo nella contabilità delle amministrazioni pubbliche italiane. Sebbene offra numerosi vantaggi, ci sono anche dei rischi da considerare. Sarà fondamentale fornire supporto e formazione adeguati per garantire una transizione efficace verso il nuovo sistema contabile. Inoltre, questa riforma potrebbe essere un’opportunità per correggere altre problematiche presenti nel sistema amministrativo italiano.

Redazione

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