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“Rinnovo cuneo e Irpef nel 2025: tasse e spending necessari per contrastare l’effetto del patto di stabilità”

La riduzione strutturale del deficit: le nuove regole del Patto Ue

La riduzione strutturale del deficit è un obiettivo che l’Italia dovrà affrontare secondo le nuove regole del Patto Ue. Questo percorso di rientro del deficit, che prevede una riduzione dello 0,5% annuo, è già stato preso in considerazione nelle previsioni per i prossimi tre anni. Secondo la Nota di aggiornamento al Def di ottobre, l’indebitamento strutturale si ridurrà dal -4,8% del 2024 al -4,3% nel 2025 e al -3,5% nel 2026.

Tuttavia, esiste la possibilità di un percorso di rientro più flessibile, che tenga conto degli investimenti e dell’aumento degli interessi. Questo potrebbe consentire all’Italia di ridurre il deficit a un ritmo più lento, aprendo anche nuove opportunità di bilancio. Secondo alcune stime, considerando lo scorporo degli interessi, il peso delle nuove regole sarebbe di circa 5 miliardi di euro all’anno fino al 2027.

L’incognita del debito: una sfida per l’Italia

La vera sfida per l’Italia riguarda il debito pubblico. Secondo le nuove regole, i Paesi con un rapporto debito-Pil superiore al 90% dovranno ridurlo dell’1% all’anno. Tuttavia, questo obiettivo è al momento difficile da raggiungere. L’eredità del Superbonus rappresenta un ostacolo significativo per la riduzione del debito. Secondo il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, “la riduzione del debito dell’1% si sarebbe verificata già l’anno prossimo se non ci fosse l’eredità del Superbonus”.

Le previsioni della Nadef indicano un passo di riduzione del debito ancora lontano dall’1%. Si prevede che il rapporto debito-Pil passerà dal 140,1% nel 2024 al 139,9% nel 2025 e al 139,6% nel 2026.

La prossima manovra: riduzione dell’extradeficit

Un primo effetto tangibile delle nuove regole del Patto Ue si avrà con la prossima manovra. Si ridurrà la possibilità di ricorrere all’extradeficit, ovvero all’utilizzo di risorse al di fuori del bilancio per finanziare le spese pubbliche. Questa misura rappresenta una sfida per l’Italia, considerando il fardello del Superbonus e il percorso di rientro del debito.

La leva del deficit ha consentito di prorogare il taglio del cuneo e avviare la nuova Irpef a tre aliquote, ma ha anche creato un’ipoteca da circa 15 miliardi di euro. Questo debito dovrà essere coperto con nuove tasse o tagli alla spesa. La prossima manovra sarà quindi cruciale per valutare come l’Italia affronterà queste sfide e si adeguerà alle nuove regole del Patto Ue.

Redazione

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