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Risarcimento di Castellucci alle parti civili del crollo del Ponte Morandi

L’ex AD di Aspi e altri 9 imputati risarciscono 193 parti civili nel processo per il crollo del ponte Morandi

L’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia (Aspi), Giovanni Castellucci, insieme ad altri nove imputati nel processo per il crollo del ponte Morandi avvenuto il 14 agosto 2018, ha raggiunto un accordo per risarcire 193 parti civili coinvolte nella tragedia. Durante la prima udienza alla ripresa del processo, è emerso che le parti civili hanno accettato una transazione parziale con un piccolo gruppo di imputati, revocando la costituzione solo nei loro confronti.

Secondo quanto riportato dai legali delle parti civili, l’accordo è stato raggiunto a causa del “reiterato rifiuto da parte di Aspi di riconoscere il risarcimento per il danno subito”. È importante sottolineare che la transazione non rappresenta un’ammissione di colpa, né esplicita né implicita, da parte degli imputati coinvolti.

Un passo verso la giustizia per le vittime del crollo del ponte Morandi

Il risarcimento delle 193 parti civili coinvolte nel processo per il crollo del ponte Morandi rappresenta un importante passo verso la giustizia per le vittime della tragedia. L’accordo raggiunto tra le parti coinvolte permetterà alle vittime di ricevere un parziale risarcimento per il danno subito. Nonostante la transazione non implichi un riconoscimento di colpa da parte degli imputati, rappresenta comunque un segnale di responsabilità e impegno nel cercare di riparare almeno in parte ai danni causati dalla tragedia.

La ricerca della verità continua nel processo per il crollo del ponte Morandi

Nonostante il risarcimento delle parti civili, il processo per il crollo del ponte Morandi continua nella sua ricerca della verità. L’obiettivo principale è quello di individuare le cause del crollo e stabilire le responsabilità degli imputati. La transazione parziale raggiunta con le 193 parti civili coinvolte non influirà sulla prosecuzione del processo, che continuerà a valutare attentamente le prove e ascoltare le testimonianze per giungere a una conclusione definitiva.

Come sottolineato dai legali delle parti civili, la transazione non rappresenta un’ammissione di colpa da parte degli imputati. È importante che il processo prosegua nel rispetto dei principi di giustizia e imparzialità, al fine di garantire una piena comprensione delle circostanze che hanno portato al crollo del ponte Morandi e di assicurare che simili tragedie non si ripetano in futuro.

Redazione

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