Ultimo aggiornamento il 5 Giugno 2024 by Francesca Monti
Trent’anni fa ci lasciava **Massimo Troisi, l’indimenticabile attore e regista napoletano che ha segnato la storia del cinema italiano con la sua arte unica e inimitabile. In occasione di questo triste anniversario, rispunta dagli archivi una poesia che il suo grande amico Roberto Benigni gli dedicò dopo la sua scomparsa, un testo toccante che ci fa immergere nell’intenso legame che univa i due artisti.
“La poesia di Benigni per Troisi: un omaggio all’arte e alla vita”
La poesia, che vi riportiamo integralmente, è un tributo sentito e profondo all’amico scomparso, un’opera che ne celebra la genialità e la straordinaria capacità di raccontare la realtà con ironia e poesia.
Non so cosa teneva dint’a capa;
intelligente, generoso, scaltro,
per lui non vale il detto che è del Papa,
morto un Troisi non se ne fa un altro.
Morto Troisi muore la segreta
arte di quella dolce tarantella,
ciò che Moravia disse del Poeta
io lo ridico per un Pulcinella.
La gioia di bagnarsi in quel diluvio
di jamm, o’ saccio, ‘naggia, oilloc, azz!;
era come parlare col Vesuvio, era come ascoltare del buon Jazz.
“Non si capisce”, urlavano sicuri,
“questo Troisi se ne resti al Sud!”
Adesso lo capiscono i canguri,
gli Indiani e i miliardari di Hollywood!
Con lui ho capito tutta la bellezza
di Napoli, la gente, il suo destino,
e non m’ha mai parlato della pizza,
e non m’ha mai suonato il mandolino.
O Massimino io ti tengo in serbo
fra ciò che il mondo dona di più caro,
ha fatto più miracoli il tuo verbo
di quello dell’amato San Gennaro.
“La lettera di Paolo Sorrentino a Massimo Troisi: un sogno inseguito e mai realizzato”
Ma non è tutto: tra le carte che riaffiorano dal passato, c’è anche una lettera che un giovane Paolo Sorrentino, all’epoca ventunenne, scrisse a Massimo Troisi nel 1991, per proporsi a lui come aiuto regista. Un sogno inseguito con determinazione, ma mai realizzato, come ci racconta lo stesso Sorrentino in un’intervista rilasciata qualche anno fa.
“Massimo Troisi, un’eredità artistica e umana che continua a vivere”
La poesia di Benigni e la lettera di Sorrentino ci restituiscono un ritratto intimo e toccante di Massimo Troisi, un artista che ha saputo raccontare la realtà con ironia e profondità, regalando al cinema italiano alcune delle sue pagine più belle. A trent’anni dalla sua scomparsa, il ricordo di Troisi continua a vivere nella memoria dei suoi fan e nella sua eredità artistica, un patrimonio prezioso che continua a ispirare nuove generazioni di cineasti e appassionati.