Rivolta al carcere minorile Beccaria di Milano: scontri e tentativi di fuga, un episodio inquietante - Occhioche.it
Milano ha vissuto ieri sera un episodio di grande preoccupazione, con una rivolta all’interno del carcere minorile Beccaria. La situazione ha destato l’attenzione di molti, evidenziando la complessità e le criticità del sistema penale minorile in Italia. Gli eventi si sono intensificati poco prima delle 22, quando alcuni detenuti hanno forzato i presidi di sicurezza, dando inizio a una serie di disordini che hanno richiesto l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine.
Secondo quanto riferito da Gennarino De Fazio, coordinatore nazionale della Uilpa polizia penitenziaria, la rivolta ha preso piede in modo repentino. Alcuni detenuti hanno dato il via a incendi in diverse celle, segnalando un clima di tensione crescente all’interno della struttura. Per motivi di sicurezza, la direzione del carcere ha ritenuto necessario trasferire i detenuti in uno spazio comune. Qui, approfittando di una porta rimasta aperta, molti di loro hanno tentato di fuggire.
La situazione si è trasformata in un vero e proprio pandemonio. I disordini hanno coinvolto un numero significativo di reclusi: sono stati 58 i detenuti presenti al momento della rivolta, tutti coinvolti in modi diversi. “Fortissimi disordini” sono stati affrontati dalla polizia penitenziaria, che si è trovata a operare con un organico ridotto.
Durante i violenti scontri, si registrano otto feriti, tutti appartenenti al gruppo dei detenuti, uno dei quali necessitava di un ricovero ospedaliero. Nonostante la gravità della situazione, gli agenti di polizia penitenziaria sono riusciti a contenere i disordini. La nota della Uilpa evidenzia come quattro detenuti siano riusciti a scavalcare il muro di cinta, ma siano stati rintracciati dopo ore di ricerche all’interno del perimetro del carcere e delle aree afferenti agli uffici del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.
L’episodio segna un momento critico per il carcere di Milano, dove un forte impegno da parte del personale penitenziario è stato richiesto per garantire la sicurezza non solo dei detenuti ma anche di tutti gli agenti coinvolti. Nonostante i contusi non siano gravi, i rischi legati a una gestione inadeguata dell’istituto rimangono elevati.
De Fazio ha descritto la situazione al Beccaria come una “notte di ordinaria follia”. Ha sottolineato che quanto verificatosi evidenzia chiare lacune organizzative e gestionali nel sistema penale minorile, che richiedono urgentemente un intervento coordinato da parte delle istituzioni. Le problematiche non riguardano solo la struttura di Milano, ma si allargano a molte strutture per adulti, segnalando un’inefficienza diffusa.
Durante il suo intervento, De Fazio ha richiesto un cambiamento radicale che coinvolga non solo le amministrazioni locali, ma soprattutto la politica nazionale, per garantire la presenza di un adeguato numero di operatori. Attualmente, ci sarebbe un fabbisogno di 18.000 unità solo per il comparto delle forze penitenziarie, e senza un incremento dell’organico le criticità potrebbero ripetersi.
La Uilpa ha espresso l’auspicio che il Ministero della Giustizia e il Governo prendano posizione immediatamente in merito a questa questione. L’intento è quello di promuovere misure concrete e tempestive, per affrontare le criticità emerse in questa e in altre situazioni simili. Tuttavia, ha continuato De Fazio, esiste il timore che nonostante le gravi problematiche, gli interventi possano limitarsi a delle semplici dichiarazioni senza un reale seguito pratico.
Il futuro del sistema penale minorile sta attraversando un periodo critico, richiedendo attenzione e interventi decisivi per garantire non solo la sicurezza, ma anche una gestione efficiente e umana degli istituti penitenziari.
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