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Rivolta nel carcere di Sanremo: agente ferito durante protesta violenta

Nella notte scorsa, un agente della polizia penitenziaria è stato ferito durante una violenta rivolta che ha coinvolto una cinquantina di detenuti nel carcere di Sanremo. Secondo quanto riportato dalla Uilpa Polizia penitenziaria, la protesta ha visto l’intero reparto carcerario coinvolto in atti di violenza, con incendi e distruzione delle celle.

Intervento degli agenti e situazione di tensione

Gli agenti presenti hanno dovuto utilizzare estintori e idranti per domare le fiamme che si sono sprigionate durante la sommossa. La protesta è stata scatenata dal ritrovamento di un cellulare nascosto all’interno di un pacco di cereali da parte della Polizia penitenziaria. Dopo diverse ore di altissima tensione, l’ordine è stato ripristinato grazie all’intervento degli agenti, chiamati in servizio appositamente durante la notte.

Ferimento dell’agente e danni alla struttura carceraria

Durante gli scontri, un agente è stato ferito e successivamente trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Sanremo, dove gli è stata diagnosticata una prognosi di cinque giorni. La violenza della protesta ha causato danni alla struttura carceraria, con una cella completamente distrutta.

Criticità nell’organizzazione del carcere di Sanremo

Il segretario della Uilpa Polizia penitenziaria, Fabio Pagani, ha sottolineato la criticità dell’attuale organizzazione del carcere di Sanremo. Pagani ha evidenziato come la presenza di un singolo detenuto, supportato da pochi complici, possa mettere in crisi l’intero istituto penitenziario. In particolare, ha fatto notare che nel pomeriggio presso la casa circondariale di Sanremo, con oltre 270 detenuti, lavorano mediamente solo una decina di agenti.

Appello al Governo per affrontare l’emergenza

Pagani ha sollevato l’urgenza di una revisione dell’organizzazione e delle risorse a disposizione del carcere di Sanremo, affinché situazioni come quella verificatasi durante la recente rivolta possano essere evitate in futuro. Ha inoltre richiamato l’attenzione sul fatto che, nonostante le criticità interne, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria abbia avviato la selezione di personale per un carcere di minori dimensioni destinato ai migranti in Albania.

Luisa Pizzardi

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