Rivolta nel Carcere di Viterbo: Detenuti in Protesta dopo la Morte di un Compagno - Occhioche.it
Una situazione di tensione si è verificata nel carcere di Viterbo a seguito della morte di un detenuto, che si presume sia avvenuta per cause naturali. La rivolta ha portato i detenuti a barricarsi in una sezione, lanciando bombolette a gas incendiarie contro gli agenti penitenziari. Le autorità sono intervenute per sedare la situazione, che è stata descritta come una “rivolta annunciata” dai rappresentanti sindacali.
La situazione nel carcere di Viterbo si è rapidamente deteriorata dopo la morte di un detenuto, con i prigionieri del reparto comune che hanno iniziato a protestare energicamente. Le proteste si sono trasformate in una vera e propria rivolta, con la distruzione di parte del reparto D1 e i detenuti isolati e accerchiati all’interno della sezione. Le autorità sono state chiamate a intervenire per riportare la calma, mentre i detenuti continuano a resistere.
I rappresentanti sindacali, preoccupati per l’escalation di tensione nelle carceri, hanno lanciato un appello per l’adozione di provvedimenti straordinari. Secondo Donato Capece, segretario generale del Sappe, la situazione è diventata esplosiva, con una media di una rivolta al giorno sia nelle carceri per adulti che in quelle minorili. Capece esprime preoccupazione per il deterioramento del controllo nelle strutture carcerarie e chiede azioni concrete per prevenire il peggio.
Le autorità competenti hanno mobilitato le forze dell’ordine per affrontare la situazione di emergenza nel carcere di Viterbo. La Polizia Penitenziaria è intervenuta con il Gruppo di Intervento Rapido da Roma per sedare la rivolta e riportare la calma all’interno della struttura. In supporto sono pronti ad intervenire anche i Vigili del Fuoco e le altre forze dell’ordine per garantire la sicurezza del personale penitenziario e dei detenuti coinvolti nella protesta.
– Rivolta: Una rivolta in un contesto carcerario è un episodio in cui i detenuti protestano in modo deciso e spesso violento contro le condizioni all’interno della prigione. Le rivolte possono essere scatenate da vari fattori, tra cui il trattamento ricevuto, le condizioni delle celle, il cibo, le visite, o eventi come la morte di un detenuto. Le rivolte possono rappresentare un rischio per la sicurezza sia dei detenuti che del personale penitenziario.
– Donato Capece: Donato Capece è il segretario generale del Sappe, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Si tratta di un sindacato che rappresenta gli interessi dei poliziotti penitenziari in Italia. Capece è una figura di spicco nel settore penitenziario e si occupa della difesa dei diritti, delle condizioni di lavoro e delle questioni di sicurezza all’interno delle carceri italiane.
– Polizia Penitenziaria: La Polizia Penitenziaria è un corpo di polizia italiano responsabile della sorveglianza e della gestione delle carceri nel paese. Ha il compito di mantenere l’ordine e la sicurezza all’interno delle strutture detentive, gestire i detenuti e prevenire eventuali rivolte o tentativi di evasione.
– Gruppo di Intervento Rapido: Il Gruppo di Intervento Rapido (GIR) è un’unità speciale della Polizia Penitenziaria italiana addestrata per intervenire in situazioni di emergenza all’interno delle carceri. Il GIR è specializzato nel sedare rivolte, gestire detenuti problematici e ripristinare l’ordine nelle strutture detentive.
– Vigili del Fuoco: I Vigili del Fuoco sono un corpo specializzato italiano responsabile della prevenzione e del contrasto degli incendi, nonché di interventi in situazioni di emergenza che richiedono soccorso e salvataggio. Possono essere chiamati a supporto in situazioni critiche come rivolte all’interno delle carceri per garantire la sicurezza del personale e dei detenuti coinvolti.
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