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Roma Capitale rinnova il finanziamento a Casa Dalia: 660mila euro per supportare donne in difficoltà

Casa Dalia è un rifugio essenziale per donne sole e madri con bambini che vivono situazioni di vulnerabilità. Situata nel quartiere Torre Maura di Roma, questa struttura offre un ambiente sicuro per coloro che sono in fuga da episodi di violenza e sfruttamento. Nel 2024, Roma Capitale ha deciso di stanziare un significativo finanziamento per garantire la continuità delle sue attività fino al 31 agosto 2025. Questo sostegno rappresenta un passo importante per promuovere la protezione e la dignità delle donne in difficoltà nella capitale italiana.

Casa Dalia: un rifugio per donne e madri vulnerabili

Inaugurata nel marzo 2021 durante l’amministrazione Raggi, Casa Dalia si propone come un porto sicuro per donne in difficoltà, comprese le gestanti. Questa struttura ha come obiettivo primario quello di fornire un luogo protetto in cui le ospiti possano ricevere supporto e assistenza in un momento critico della loro vita. Con un ambiente accogliente e strutture adeguate, Casa Dalia rappresenta una risposta concreta alle esigenze di chi affronta la violenza domestica, lo sfruttamento e altre forme di abuso.

Nel 2022, l’assessorato alle politiche sociali di Roma, guidato da Gualtieri, ha deciso di affidare la gestione di Casa Dalia alla cooperativa sociale Medihospes. Questa scelta ha portato alla creazione di un accordo quadro, che prevede una gestione a lungo termine attraverso contratti applicativi rinnovabili. La cooperativa, una delle più riconosciute in Italia nel settore dell’assistenza sociale, ha la responsabilità di garantire servizi adeguati alle ospiti, con una particolare attenzione alle loro necessità e a quelle dei loro bambini.

Il finanziamento di Roma Capitale: 660mila euro per il futuro

Il 27 agosto scorso, Roma Capitale ha pubblicato una determinazione dirigenziale che è andata a delineare il finanziamento per Casa Dalia. La cifra stanziata è una somma di poco superiore ai 660mila euro, composta da una quota fissa di 525mila euro e una quota variabile di 135mila euro. Questo investimento, il cui valore è stato notevolmente ridotto grazie ad un’offerta al ribasso rispetto a una base d’asta di quasi 2 milioni di euro, è destinato alla gestione della struttura, che offre 40 posti letto e una serie di attività pensate sia per le donne che per i loro figli.

Il finanziamento non solo assicura la continuità del servizio, ma rappresenta anche un impegno concreto da parte di Roma Capitale nei confronti delle donne e dei bambini in situazione di emergenza. Casa Dalia diventa così un punto di riferimento per coloro che cercano aiuto e un nuovo inizio, in un contesto che spesso li vede fragili e vulnerabili.

Semiautonomia e supporto psicologico: un approccio olistico

Una delle caratteristiche distintive di Casa Dalia è l’approccio olistico che viene applicato nel supporto alle donne ospiti. Infatti, oltre a fornire un rifugio sicuro, la struttura offre percorsi di semiautonomia che mirano a restituire dignità e autonomia alle donne in difficoltà. Questo percorso è accompagnato da operatori specializzati che forniscono counseling individuale e orientamento lavorativo.

Casa Dalia è anche dotata di spazi dedicati ai bambini, con aree ludiche attrezzate sia all’interno che all’esterno. Attraverso questo ambiente stimolante e sicuro, i bambini possono giocare e svilupparsi in un contesto protetto, mentre le madri possono dedicarsi al loro percorso di recupero e reinserimento sociale. Consapevole dell’importanza del supporto multidisciplinare, la struttura facilita l’accesso ai servizi sanitari e offre assistenza in mediazione linguistica e culturale, fondamentale per le donne provenienti da diversi contesti.

Il piano di assistenza mira a creare un ambiente in cui le donne possano non solo superare le crisi immediate, ma anche costruire un futuro stabile e gratificante per loro e i loro figli. Con il rinnovo del finanziamento, Casa Dalia si conferma come un elemento chiave nel sistema di protezione sociale di Roma, ribadendo l’importanza della collaborazione tra istituzioni e organizzazioni sociali nella lotta contro la violenza e la marginalizzazione.

Giordana Bellante

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