Le recenti critiche mosse alla gestione dei lavori giubilari nella Capitale, culminate nell’articolo del giornalista britannico Greg Dickinson per il The Telegraph, sollevano dubbi sul futuro dell’immagine di Roma agli occhi dei visitatori internazionali. Descritta come una città assediata da gru, escavatori e cantieri, Roma sembra aver deluso le aspettative di chi la visita per la prima volta o la riscopre con occhi diversi.
Nell’articolo intitolato “Roma non è solo deludente: la città è un disastro assoluto”, Dickinson non risparmia critiche alla gestione dei cantieri in città. La Fontana di Trevi, uno dei monumenti più iconici della Città Eterna, è definita un esempio emblematico di questi problemi.
Il giornalista punta il dito contro una “passerella temporanea antiestetica”, che permette ai turisti di osservare i lavori in corso, previo pagamento di una tariffa di 2 euro. Dickinson sottolinea come questa soluzione possa spianare la strada a un futuro biglietto d’ingresso, una prospettiva che ha già sollevato polemiche.
Non è solo il The Telegraph a criticare la situazione. Anche il New York Post, con un articolo del corrispondente David Landsel, ha evidenziato il disagio dei turisti che si trovano di fronte a una Fontana di Trevi circondata da cantieri e in condizioni poco accoglienti.
L’accusa è chiara: il restyling della fontana, sommato alla proliferazione dei lavori in corso nella Capitale, rischia di compromettere l’esperienza dei visitatori e l’immagine stessa di Roma.
Le critiche dei media internazionali, sebbene dure, evidenziano una problematica che affligge non solo i turisti ma anche i residenti: la difficoltà di gestione di una città dalle immense potenzialità, ma anche dai grandi problemi logistici. I cantieri giubilari, pur necessari per migliorare le infrastrutture, sono percepiti come un ostacolo alla vivibilità e un freno all’attrattività turistica.
Mentre i lavori procedono, le opinioni di testate come il The Telegraph e il New York Post mettono in luce un tema cruciale: come gestire i progetti di rinnovamento urbano senza compromettere l’esperienza di chi visita Roma.
Il dibattito resta aperto, ma una cosa è certa: la Città Eterna deve trovare un equilibrio tra la necessità di innovare e la salvaguardia della sua immagine storica e culturale, per evitare che il suo fascino senza tempo venga oscurato dai problemi contingenti.
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